Io mi permetto, su Anobii, senza alcun titolo e senza alcuna preparazione, io mi permetto di giudicare i libri che leggo. Lo faccio in base ad un unico parametro che è la mia pancia. Alla mia pancia piace, alla mia pancia non piace. Poi c'ho le mie motivazioni per il bello o brutto, che non sono ovviamente dei bellobrutto assoluti ma il bellobrutto della mia pancia.
Perciò io mi sono permessa di giudicare Simenon o Kristoff o Saramago o Neruda o Calvino o Buzzati e più recentemente Nori o Colagrande o Cavazzoni o Manganelli. Io mi son permessa di giudicare questa gente qui ed ho motivato il mio giudizio. In modi diversi perché diversamente m'avevano colpito ma sono sempre riuscita, in qualche modo, a circostanziare il perché il percome e cosa esattamente mi avevano ispirato ed avevano provocato in me.
Ecco, a me Ugo Cornia piace immensamente. Io sono emozionata quando lo leggo e costantemente colpita dal modo in cui usa parole che decide di scrivere, gli episodi che sceglie di raccontare, i viaggi che portano la sua testa e dunque te che leggi a ragionare da una cosa all'altra e poi tornare indietro, e soprattutto da quella sorta di euforia che pare sempre avere addosso e dal garbo e maniera con cui riesce a parlare di ogni argomento: dal sesso, che lui sa rappresentare come raramente m'è capitato di leggere, in modo così lussurioso eppure elegante che ogni volta mi sono trovata a desiderare di vivere un momento uguale a quello che leggevo nello stesso identico modo in cui lo leggevo tanto mi pareva gioioso e intenso, ... dal sesso dunque allo straniamento al dolore per la mancanza, per la morte di un caro.
Ecco a me Ugo Cornia piace immensamente eppure non riesco mai a dire nulla che spinga gli altri a leggerlo. Io in questi mesi ho regalato o consigliato ogni tipo di libro a chiunque eppure Ugo Cornia che così tanto mi provoca io non sono mai riuscita a spiegarlo, a raccontarlo. E la spiegazione che mi do è che lui è talmente tanto, talmente così troppo che la mia testa non ce la fa. E' troppo piccola, secondo me.
Quello che posso tentare di dire su Quasi amore per consigliarvi di leggerlo era una sensazione che io ho avuto durante tutta la lettura. Mi pareva di riconoscermi in certi pensieri ed in alcune sensazioni ed emozioni e mentre ero lì che leggevo e mi dicevo -come me! come me! anche io!- allo stesso tempo realizzavo che io non sarei mai stata in grado di esprimere quei pensieri sensazioni ed emozioni a voce, non sarei mai stata in grado di spiegarle e invece lui ci riesce, magistralmente se posso dire, e le senti tue. Sembra, a volte, che è lì che sta girando nella tua testa a scegliere le cose che c'hai dentro per tirartele fuori e spiegartele.
Vedete... anche adesso, son qui che scrivo scrivo e non riesco a spiegarmi per niente. Non so, ad un certo punto, stanotte, m'è venuto da pensare che forse la filosofia, oltre che a tentare di rispondere alle grandi domande del se, serve anche per spiegare a chi non la pratica cosa gli passa per la testa e per lo stomaco.
Leggete Ugo Cornia. Leggetelo tutto. Io ho finito stanotte Quasi amore ma gli altri m'avevano colpita, per ragioni diverse, nello stesso identico modo. Poi, secondo me, dopo si sta meglio. Anzi, durante e dopo si sta molto meglio.
10 commenti:
per me ti sei spiegata molto bene.
poi mi fai sempre venire una voglia tale di leggere i libri di cui parli che anche questa volta non potrò fare a meno di comprarlo.
brava!
Pensa che io ho letto Le pratiche del disgusto e l'ho detestato. Una misoginia della quale sento non esserci bisogno.
Elena
@OneNight:
guarda, tu lo sai che io qui parlo solo delle cose che ho molto amato o molto odiato ed il tuo commento non può che farmi un gran piacere.
ho visto nella tua libreria che hai preso le Opere Complete di Learco Pignagnoli. dato che mi pregio di essere una pignagnolista, anche se i pignagnolisti non lo sanno, a me una tua opinione mi farebbe un gran piacere.
@elena:
oddio... misoginia?
no no! io proprio lì non c'ero arrivata. la misoginia per me è altro. è una lunga invettiva, se vogliamo, ma sempre ben espressa e motivata e soprattutto intima. a me, personalmente, i romanzi di Cornia mi son piaciuti tutti in eguale misura, proprio perché mi piace il suo modo di ragionarci sopra le cose.
poi giustamente i gusti son gusti, figurati, io non riesco a leggere La versione di Barney che c'ho provato 5/6 volte e mi fa orrore ogni volta eppure tutti ne dicono gran bene, devo dirti però, che, secondo me, dipende molto dallo stato d'animo del lettore quando affronta la lettura. mi è capitato di "odiare" o mal sopportare cose che ho ripreso tempo dopo amandole profondamente. (perciò con la versione io non mollo :) )
se hai voglia di dare un'altra possibilità a questo scrittore prova con questo che ho appena finito io o "sulla felicità ad oltranza" i temi sono molto diversi e secondo me c'è da riceverne del godimento profondo.
ciao! :)
(aggiunto alla lista dei desideri... e poi questo "quasi" davanti all'amore mi piace moltissimo!)
prima di lanciarmi su Cornia mi piacerebbe valutare la nostra affinità letteraria: mi dici uno dei 5 libri che ti è piaciuto di più in assoluto (o in alternativa mi dai il tuo link anobii) ?
e anche ‘sta volta la pensiamo compagna :D
per caso hai già letto Modena è piccolissima? Io no.
@laura:
è nelle tue corde. già lo so. lo adorerai. credimi.
@gary:
5 è un casino.
1) trilogia della città di K di agota kristof
2) la camera azzurra di simenon
3) grandi ustionati di nori
4) non avevo capito niente di de silva
5) cazzo cazzo cazzo me ne vengono in mente troppi altri e son tutti quelli che sto leggendo ultimamente
il mio indirizzo anobii è: http://www.anobii.com/godenda/books
@latte:
no non l'ho letto. a Padova puoi immaginarlo, ho dovuto ordinarlo. :)
(ho piacere che la pensiamo compagna!)
a me sembra che ti sia spiegata alla perfezione, mi e' venuta una voglia di leggerlo...
E' quello che succede a me quando leggo Mauro Covacich, che penso sia un autore che potrebbe prendere anche te...
Anna di VE
o ma non ne conosco nemmeno uno..! guardo su anobii va
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