14/12/11

io ciò i beniamini

io ciò i beniamini.
e quando vado a vedere i beniamini io ripeto a memoria le cose che dicono mentre le stanno per dirle. tipo i pignagnolisti quando io vado a sentire i pignagnolisti io anticipo le opere. loro dicono il numero cominciano a declamare l'opera e io son lì che la declamo con loro.
tipo guidocatalano quando io vado a sentire guidocatalano io anticipo le sue poesie. lui dice il titolo comincia a declamare la poesia e io son lì che la declamo anche io con lui.
poi io domando il bis e non è colpa mia se ho la voce alta (ochéa si dice dalle mie parti con la e un po' allungata che suona come ocheea) e magari sono in fondo alla sala perché non sono riuscita a arrivare in tempo o, soprattutto, perché sono accompagnata da persone che hanno la vergogna a sedersi davanti (io non ho vergogna a sedermi davanti. io mica ho paura che mi chiamano sul palco. me, se mi chiamano sul palco io vado là e declamo. non faccio neanche un fiato non dico neanche bah io declamo. tipo guidocatalano sono sicura che non declamerei bene, mentre pignagnoli io mi reputo una pignagnolista di stirpe solo che i pignanolisti non lo sanno o fanno finta di non saperlo secondo me è più questa ultima che ho detto).
quando domando il bis se sono dai pignagnolisti loro sono tutti dei scrittoroni io non c'ho il coraggio di urlare bis, l'ultima volta sono andata da un pignagnolista di nascosto e gli ho chiesto Senti maaa... se lo chiedo me lo fate il bis? e lui mi ha detto di no. che avevano già fatto tutti i bis non ne rimaneva più neanche uno. io per me volevo chiedere allora se ricominciavano da capo però m'è mancato il coraggio. (questa è la timidezza che mi gioca dei brutti scherzi).
quando domando il bis se è guidocatalano insomma mi pare che c'ho un po' più di relax e poi io lo so che lui i bis ce li ha di sicuro e io allora urlo BIIIIIS BIIIIIS e di solito dico anche BIIIIS GUIDO! FAI "NO" oppure gli dico BIIIIS GUIDO! FAI "BUM BUM BUM" a quel punto tutti si girano e mi guardano e non è che io non mi senta osservata perché mentirei perdio ma penso anche che loro mi osservano ma poi mi dicono grazie che io gli ho fatto fare il bis che se era per loro cappottino e via andare e si perdevano tutte le meraviglie del bis.
così sabato sera, al pigneto, c'era guidocatalano, ho chiesto il bis. urlando. ma piano.
il mio fidanzato, era la prima volta che andavo a vedere un mio beniamino col fidanzato in effetti, mi ha guardato tipo proprio con la faccia incredulissima del tipo che non ci credeva che io avevo appena fatto quello che avevo appena fatto e secondo me, se poteva, si sotterrava.
poi, dopo, mi ha detto che s'era vergognato talmente tanto che se il quel momento era scilipoti aveva più piacere.

12/12/11

there's a rat in mi kitchen (what am I gonna do)

(il titolo non c'entra solo che me sta canzone mi piace un sacco. pensare a cucina mi son venuti in mente gli UB40)

A me piace parecchio cucinare, ho fatto anche dei corsi (sì io faccio i corsi di tutto) ma ultimamente cucino solo per Ale perché per me da sola non ho tanta voglia e anche quando venivano le amiche facevo cose semplici non avevo passione di stare lì a spignattare per ore. Poi giovedì scorso avevo invitato Letizia, Elena, Chiara e Silvia da me e ho pensato di assumere la Silvia per darmi una mano e fare un figurone da mille chili.

Anfatti... s'è presentata con gli ultimi quattro Cucina Italiana, abbiamo fatto il piano di battaglia. fatto la spesa insieme che era una vita che non facevo una spesa così bella, una spesa non per la dispensa ma una di quelle spese che fai che sai che alla fine della serata non avanzerà niente. e poi finalmente abbiamo cucinato e abbiamo fatto un figurone da mille chili. 

poi l'altro ieri Ale e io stavamo girando per Monti e abbiamo trovato un posticino delilzioso che fa anche i corsi di cucina e io ho pensato che appena mi trasferisco a Roma sicuramente faccio un corso di cucina lì e poi Ale ha detto Che corso facciamo? 

tutto ciò è bellissimo.

07/12/11

Vade retro! Manuale di autodifesa dalle religioni


Una dominante che accomuna tutte le festività cristiane è la lasagna al ragù: dato che la liturgia eucaristica afferma che il pane rappresenta il corpo di Cristo e il vino il suo sangue, il ragù potrebbe costituirne l'apparato linfoghiandolare.

(rido)

Spinoza + Vauro
Vade retro! Manuale di autodifesa dalle religioni (quasi tutte) 
Aliberti editore

(è uscito oggi. accattatevillo!)

01/12/11

barcellona bainait

ci avvicina, al ristorante, un venditore di rose. noi gli facciamo cenno di no. lui insiste. allora mia sorella gli sorride e spiega: somos hermanas! lui si mette a ridere e fa per andarsene. poi ci ripensa. torna indietro prende due rose e ce le regala.

10/11/11

cose che ho scoperto della gente del nord semplicemente stando seduta nella tratta Padova Roma del treno Venezia - Napoli

ho scoperto che:
  1. la ragione per cui ci sono tanti locali, pub, bar, ristoranti è perchè non ci piace cucinare
  2. non è che solo non ci piace cucinare proprio non cuciniamo. ai figli gli diamo la roba pronta, i quattro salti in padella, quelle robe lì.
  3. quando poi ci decidiamo a dargli da mangiare qualcosa di cucinato da noi non siamo proprio capaci. la pasta è nello stesso piatto assieme al pesce o alla carne, alle uova e alle verdure (nds: questa mi fa abbastanza ridere perché sono le stesse cose che io penso della cucina tedesca)
  4. a quelli del nord fa così tanto orrore cucinare che non cucinano e se ne stanno ben rintanati nelle loro case a cucinare roba precotta o a mangiare nei ristoranti mentre al sud ogni cena è una festa e ci si ritrova in venti perché la famiglia è la famiglia.
  5. i genitori, se stanno male, e sono in ospedale non li andiamo a trovare
  6. i genitori, se stanno bene li mettiamo in casa di riposo così possiamo dimenticarceli
  7. quelli del sud vengono al nord a fare i lavori che quelli del nord non vogliono più fare. (nds: qui credo di aver strabuzzato un po' gli occhi)
  8. per quelli del nord viene prima il lavoro, dopo la famiglia. per noi la famiglia viene dopo di tutto
  9. noi abbiamo le fabbriche, i soldi, le strade pulite ma non sappiamo cos'è l'umanità (nds: ayeah!)

03/11/11

20/10/11

bngrn

ora, io non è che devo piacere a tutti. per quanto, a ragionarci su, mi pare incredibile che ci sia qualcuno a cui non piaccio. comunque sono cosciente che non è che devo per forza piacere a tutti. anche perché io sono una istintiva e ci sono parecchie persone che così di primo acchitto mi stanno sulle palle. generalmente la cosa viene ricambiata con gioia. quindi forse non sono io che sto sulle palle a lui ma è lui che sta sulle palle a me e quindi mi sto tirando dietro lo starmento di palle da sola. non saprei.

fatto sta che al nuovo general manager gli sto talmente sulle palle, ma talmente sulle palle che in un mese e mezzo che lavora qui non è mai entrato nel mio ufficio a domandarmi, per esempio, Ma te, che lavoro fai te? ovvio che gli avrei detto: Tesoro (è un tesoro ironico, è un tesoro che suona più come Collione) io tiro avanti la baracca. te? invece? che fai te? comunque questo dialogo non è mai accaduto e mai avverrà perché gli sto sulle palle (e poi perché non tiro avanti la baracca a ben pensarci).

allora io mi son detta che la dovevo finire di essere educata che era meglio se diventavo rancorosa e ho deciso che visto che lui manco mi saluta allora io manco lo saluto che io che l'andropausa, non mi interessa di ragionarci con l'andropausa.

allora ieri mattina io arrivavo e lui arrivava dalla parte opposta. io camminavo spedita per entrare nel mio ufficio lui camminava spedito per entrare in sala riunioni (dietro di me). io alzavo lo sguardo e lo guardavo, lui alzava lo sguardo e mi guardava. nel più completo silenzio ci siamo camminati incontro novelli Sandra e Raimondo de noantri. quando eravamo ormai sull'orlo dello scontro, e la sua faccia era già dietro di me, solo allora lui ha mugugnato "bngrn" a quel punto io: ALTRETTANTO A LEI ! (e vaffanculo!)

19/10/11

credo che abbia capito come si faccia

allora sono qui sul letto che devo dormire solo che ho troppo sonno per riuscire ad addormentarmi e poi ho voglia di scrivere il post di domani. ci sono due o tre cose di cui voglio parlare ma siccome ho voglia di parlarne aspetto di non averne voglia. ci son un botto di teorie Sufi su sta cosa qui non è una invenzione mia. tanto più che di sti Sufi non ne sapevo niente. non ne so niente neanche adesso solo che ho letto un libro di Paolo Nori tempo fa. parlava dei Sufi, anche. mi son ricordata adesso. non è una teoria sbagliata secondo me. 

comunque son qui col netbook sulle gambe con le Signore Trattorini che mi trattorano vicino e ogni volta che metto la mano destra sul mouse, Livia Trattorini, che è giusto lì a fianco, mi da una leccata alla mano e poi mi guarda. io allora la accarezzo molto. lei trattora. poi io smetto che sto scrivendo questo post. poi allora lei da un'altra leccata alla mano. si ferma. mi guarda. allora io che non so resistere a niente figuriamoci alle Trattorini, allora io la accarezzo molto. lei trattora. poi quando smetto lei mi da una leccata alla mano e stiamo andando avanti così da mezz'ora sto post è infinito in pratica. 

adesso poi ha smesso. sta tentando di entrare sotto le lenzuola. mica che glielo impedisco. solo che lei vuole entrare sotto le lenzuola partendo da sopra. insomma sta cercando di scavare un buco. 

comunque questo post è pregno di spunti interessanti. a ben guardare. 

18/10/11

cose che ho fatto mentre non scrivevo

ho avuto la febbre. ho guardato Carnage e La pelle che abito in streaming. ho parlato lungamente con Letizia che è tornata dalla Polinesia. ho regalato una bottiglia di vino che non è arrivata al destinatario ma è stata intercettata prima (questa ve la devo raccontare appena mi passa l'incazzatura furibonda pazzesca che c'ho intorno). ho avuto la febbre l'ho già scritto?

15/10/11

di Polanski, di Almodovar, di Cronenberg e di tutti i film che volevo vedere e non ho visto

allora Carnage l'han già levato dalla programmazione nel cinema dove volevo andare io. lo fanno in centro ma in centro non ho voglia di andarci che è un casino per il parcheggio. Almodovar quello lo fanno ancora solo che la Elena non poteva liberarsi per le otto che lo spettacolo delle dieci, bè lo spettacolo delle dieci è scomparuto. Cronenberg, quello alle dieci lo fanno solo che la Elena l'ha già visto. ma insomma!

(apparte che, a ben pensarci, io, a vedere Bastardi senza gloria ci sono andata a vederlo tre volte. la prima da sola perché io so già che non bisogna fidarsi degli amici. la seconda con la Letizia perché avevo sbagliato a non fidarmi degli amici. la terza con la Elena perché io ho un cuore grande ma così grande che non ve lo potete neanche immaginare. si evince che la Elena è una persona molto ma molto ma molto cattiva). (ecco!)

14/10/11

una cosa bella dell'inverno (sicuramente l'unica)

ieri sera pensavo che una cosa bella dell'inverno è che le Signore Trattorini hanno ricominciato a dormirmi addosso. la Signora Sofia Trattorini lei mi dorme col muso attaccato alla faccia. la Signora Livia Trattorini invece dorme a cavallo (Hvallo) delle gambe se sono su un lato oppure direttamente sopra la schiena o sulla pancia. Nel mentre, le Signore Livia e Sofia Trattorini, trattorano.

13/10/11

questa frase mi piace molto

(...) la convivenza ha senso solo se ti scegli ogni mattina. Ma una scelta seria si fonda sull’esistenza di un’astratta alternativa potenziale. Perché siam tutti carini, fedeli e monogami finché nessuno ci vuole.
(splendidi quarantenni)

amo quest'uomo! oi non in senso biblico eh. in senso di amicizia. è un modo di dire. si dice amo questa cosa poi non è mica vero che la ami. ci vuoi bene, ti piace. mi piace non in senso brutto è. nel senso di mi sta simpatico. ma non la simpatia che poi uno dice, simpatico simpatico simpatico un cazzo. facciamo così evitemo freoe pal leto: io lo stimo quel ragassetto lì. (ma da lontano).

12/10/11

vojo andare al cimena

io sono appassionata di cinematografo. pure il mio fidanzato. io abito a padova. il mio fidanzato invece no. lui abita a roma. fan 500km più o meno. non preoccupatevi son solo tre ore di treno. pensavo peggio. comunque lui insiste che noi certi film li dobbiamo vedere insieme. non si riferisce ai porni. si riferisce ai film degli autori che piacciono a lui, che piacciono a me. tipo Carnage. tipo Polanski. e io son anche d'accordo. teoricamente. solo che in un anno siamo andati al cinema insieme 1 volta. è una media un po' bassina per pensare che siamo affidabili. fossi un cinema su di noi non ci conterei moltissimo. fossi un cinema in disarmo mi sarei già data una bella agitata di mano e arrivedella. comunque. io ho tentato un timido accenno che volevo andare a vedere Carnage a padova con Elena. lui proprio m'ha detto che lo dovevamo vedere insieme. son d'accordo. allora aspetto non mi metto d'accordo con Elena. poi un'ora dopo mi son vista con Elena le ho detto: andiamo al cinema giovedì a vedere Carnage. ci vado già con Ale questo weekend ma se ci conosco bene per giovedì non l'avrò ancora visto. anfatti. non siamo andati al cinema questo weekend. a mia discolpa vorrei dire che ci vediamo così poco che passare il tempo in una stanza buia ma seduti in silenzio e fermi,  mi pare un autentico delitto perciò, lo ammetto, remo appena appena un po' contro. allora io giovedì vado a vedere Carnage colla Elena penso.

11/10/11

com'è sto ristorante?

dopo aver passato settimane a rifarmi, parola per parola, pezzetto per pezzetto, mossa per mossa, la scena di Mario Brega e Carlo Verdone in salumeria (quale scena? stolti! questa scena), quell'ingrato del mio fidanzato si lamenta che io, al greco, ho domandato (solo qualche volta) Com'è il ristorante e il vino, e lo tzatziki,  e il souvlaki, e l'agnello, e lo yogurt, e il moussaka, e l'ouzo e il pollo! (e comunque sò grechi!)

10/10/11

voi

io e il mio fidanzato tutti i giorni ci scriviamo via mail. tipo che io arrivo in ufficio prima di lui e gli scrivo Ciao amore buona giornata. lui quando arriva lui, lui mi risponde Ciao amore buona giornata anche a te. poi basta fino a sera però ogni tanto magari ci capita di pensarci mentre stiamo lavorando e allora ci mandiamo altre mail, magari gliela mando io e ci scrivo Amore e allora lui mi risponde Amore e io poi dopo un po' gli scrivo Amore e poi lui di nuovo mi risponde Amore e via così fino a sera. che io, a vederli scritti qui, i nostri dialoghi, io ci penso che voi possiate credere che siamo un po' noiosi un po' ripetitivi invece c'è tutta una quantità di nondetto, di sottointeso... c'è tutto un sottotesto, sotto, che voi non vi potete neanche immaginare i discorsoni.

09/10/11

oggi è giovedì

e son qui sul letto sto scrivendo il blog, intanto che le signore Trattorini mi trattorano vicino. allora pensavo vado a Roma questo week-end non ce la faccio a aggiornare il blog oggi per domani perché quando vado a Roma mi guardo bene dal guardare il computer, ciò più piacere a guardare le teglie delle pizze, se non vi dispiace. allora pensavo però mi dispiace non aggiornare il blog perché da quando ho ripreso a scrivere ci scrivo tutti i giorni, come ai vecchi tempi, un po' mi spiace saltare la domenica. allora ho detto vabbè mi metto lì provo a vedere se viene fuori qualcosa e è venuto fuori questo. adesso a pensare come deve finire questo bellissimo post non mi viene in mente niente.
...ah sì. to' mo':  buon giovedì sera!!! (scorso)

08/10/11

appero' (sottotitolo: sono cose belle)

per curiosità ho ritradotto dal tedesco all'italiano il post che avevo tradotto dall'italiano al tedesco. quello qui sotto. avete capito? non so se avete capito. (in pratica io l'ho scritto in italiano, l'ho dato in pasto a Gino Gugol che me l'ha tradotto in tedesco, poi, così per curiosità l'ho ridato a Gino che me l'ha risputato in italiano. ecculuqui!) 

Leti ancora non lo so. 
Perché il culo è arrostito in Polinesia, ma ancora non ci conosce a Berlino, andiamo lì in cinque anni. Siete voi e io sono lì. Poi Helen confermata (sembrava più una minaccia che un riconoscimento. ... In quale altro modo) e poi mia sorella ha detto che voleva! "Anche chiedere. 'S solo manca il Chiarettis ma mi rendo conto che una volta che il Chiarettis andare a Berlino e andiamo in quattro, per me, ed è anche non Chiarettis resistere. Ciò significa che, la mia cara Miss paragrafi 12 cara Elena, se (il coraggio) di venire a Berlino, abbiamo a che fare con paragrafi millemila chilometri a piedi o, se avete il coraggio di lamentarsi solo che avete il coraggio di male ai piedi. Essi piuttosto vederti mangiare salsiccia e crauti per 3 giorni.

(adesso mi vene voglia di andare avanti così. a tradurre e ritradurre dall'italiano al tedesco e dal tedesco all'italiano finchè non scoppia l'internez)

07/10/11

Leti wissen immer noch nicht

Weil dein Arsch in Polynesien geröstet wird, aber sie weiß noch nicht, uns in Berlin, gehen wir dort in fünf Jahren. Es ist du und ich da bin. Dann Helen bestätigt (es schien eher eine Bedrohung als eine Bestätigung. ... Wie auch immer) und dann meine Schwester sagte, er "wollte! Auch fragen. fehlt nur die Chiarettis aber ich merke, dass, sobald die Chiarettis nach Berlin zu gehen und wir in vier gehen, für mich, und ist auch Chiarettis ihr nicht widerstehen. Das heißt, mein liebes Fräulein Absätzen 12, liebe Ellen, wenn Sie (wagen nur) nach Berlin zu kommen, müssen wir mit Absätzen millemila Kilometer zu Fuß tun oder, wenn du dich traust nur zu beschweren, dass Sie die Füße weh zu wagen. Sie sehen lieber, du Wurst und Sauerkraut für 3 Tage zu essen. (non so cosa sto scrivendo!!!) 

(traduzione per quelli che non conoscono le lingue straniere tipo gugoltransleit) 
Leti ancora non lo sa. 
Dato che si sta abbrustolendo le chiappe in Polinesia, lei ancora non lo sa ma noi, in Berlin, ci andiamo in cinque. C'è lei e ci sono io. Poi la Elena ha confermato (pareva una minaccia più che una conferma. comunque...) poi mia sorella ha detto Ha' voglia! Neanche chiedere. manca solo la Chiarettis ma secondo me appena la Chiarettis si accorge che andiamo a Berlino e ci andiamo in quattro secondo me la Chiarettis non resiste e viene anche lei. Detto questo, cara la mia miss tacco 12, cara Elena, se te osi (solamente osi) venire a Berlino coi tacchi che dobbiamo fare millemila chilometri a piedi -oppure - se te solo osi lamentarti che ti fanno male i piedi. guarda cara te, che ti faccio mangiare wurstel e crauti per 3 giorni.

06/10/11

la regola delle tette

siccome non ho perso un grammo, io ho sorriso e gli ho detto magari. e però lui è stato bravissimo. lui ha insistito. è arrivato al punto di dire Vedi di non esagerare perché ti ammali o, ancora peggio (!!!), ti spariscono le tette. e io so poche cose della vita ma quello che so è che quando l'uomo si preoccupa per le tette, l'uomo è sincero. ello mi vedeva veramente dimagrita. e non so spiegarmi ma più lui si mostrava preoccupato per le sorti del mio petto più io improvvisamente cominciavo a sentirmi decisamente molto alta e anche parecchio figa. da tutto questo ho dedotto che: 

MAGGIORE paura per le tette =  MAGGIORE dimagrimento + altezza percepiti

infine ho tradotto questa lucidissima analisi in una regola che ho chiamato, per semplificare, come da titolo.

05/10/11

innamoramento

ogni tanto vado a leggere i miei vecchi post. mi piace andarmeli a rileggere. non tutti. sono quelli dell'innamoramento. quelli mi piace rileggere. quando io ho conosciuto Chiaratiz e Splendidi Quarantenni e poi anche gli Splendidini quando io li ho conosciuti io proprio mi sono innamorata. e come ogni innamorata che si rispetti io non avevo in mente che loro e scrivevo sempre di loro e sempre avevo voglia di vederli e di passarci il tempo insieme. poi come ogni innamoramento, passato l'iniziale turbinio della pascione, questo si è trasformato in un sentimento più calmo e pacato. io adesso li amo di un ammore sincero ma non ciò più le farfalle nello stomaco. ed è bellissimo. a pensarci, che io avevo le farfalle nello stomaco.

04/10/11

blogfest 2011

volevo scrivere qualcosa sulla blogfest a riva del garda dove sono stata lo scorso weekend. volevo scrivere ma poi mi son messa a chattare su FF e poi ho caricato un po' di foto e poi mi era venuta fame mi sono mangiata lo yogurt mila quello gusto più gusto quello con i cereali ricoperti di cioccolato che te li devi versare dentro lo yogurt mischiare tutto e mangiare (è molto buono e non mi pagano per dirlo) e si è fatto tardi sinceramente ho un sonno che mi butta via (che io scrivo i post il giorno prima per il giorno dopo non penserete mica che io scriva i post live, vero? comunque non pensatelo perché non li scrivo live) e quindi ho deciso semplicemente che vi salutavo con tutto il mio cuore infarcito di buoni sentimenti e con la bocca al gusto pera e cioccocereali e solo vi linkavo le foto di riva dove ci sono un po' di amici che mi sono cari, un po' di belle persone e ci sono gli Spinozi che hanno vinto il Primo Premio 2011 per Miglior sito di Satira e poi hanno vinto anche il Primo Premio 2011 come Miglior Sito in assoluto e siccome il  mio fidanzato è uno degli Spinozi e siccome in generale gli Spinzi son proprio persone a modino devo dire che c'ho avuto ancora più gusto ad andare a riva quest'anno.

Miglior sito 2011: SPINOZA

03/10/11

il fantastico mondo di Ale

sono nel bagno di un hotel, mi sto truccando. ale si avvicina, prende la cornetta dell'asciugacapelli a muro, me la spara in faccia e domanda: e questo? a che serve questo?

02/10/11

post ad alto contenuto di puccyness. siete avvisati

venerdì sono arrivata a Milano che il mio fidanzato era gia lì. poi ci siamo trovati un giapponese all you can eat nei dintorni e io al volante, lui al google maps noi ci siam girati un po' la zona tutti chiacchiericci e felici d'aver trovato un all you can eat e anche un po' di vederci che non ci vedevamo da 15 giorni non siamo abituati. e la cosa bella che io l'ho proprio notata e che io son sempre un po' nervosa a girare per Milano perché per me, il traffico delle grandi città, è sempre un po' spaventevole e invece, mi son proprio accorta mentre quidavo che io ero tranquilla e proprio a mio agio lì per le strade di un quartiere di Milano che non ho neanche capito qual'è, in mezzo a viali, controviali e controvialotti non avevo paura di sbagliare. poi siamo ritornati in albergo. (e qui l'immagine sfuma poi vira al nero, poi compare una scritta bianca a caratteri italic con su scritto: qualche tempo dopo... poi di nuovo risfuma e diventa ben visibile e son le sette del mattino). e lui doveva andare a lavorare io invece dovevo aspettarlo fino a sera e invece non avevo voglia di rimanere a dormire avevo voglia di fare colazione con lui e poi avevo voglia di accompagnarlo in fiera e così improvvisamente lui non aveva i minuti contati, abbiamo fatto colazione a lungo, con calma, chiacchierando di noi, poi siam saliti in macchina e l'ho portato in fiera e intanto eravamo proprio felici di questa opportunità qui, di vederci nonostante lui dovesse lavorare, di stare insieme fino alle nove del mattino invece di salutarci alle sette e mezza. di insultare il vecchio bastardo in moto che anche se avevo la freccia da mezz'ora non voleva farmi spazio, di farmi mandare affanculo dal vecchio, di mandarcelo a mia volta e fargli anche il dito, poi di cercare un baretto in zona fiera, prenderci un caffè, accompagnarlo all'ingresso. dargli un bacio e ritornare indietro. non so. son cose molto stupide. però a volte ci capitano queste cose che sono quotidianità per tutti invece per noi son rare e quando ci capita di fare quotidianità ci pare di avere tantissimo. e basta. adesso potete pure vomitare che io son d'accordo con voi. tutto questo dolciume... un po' stomaca.

01/10/11

1.10.10 - 1.10.11

bum bum bum

quanto t’amo secondo te quanto?
in chili quanto t’amo?
il litri quanto t’amo?
quanto t’amo in metri?
quanto, dimmi quanto secondo te quanto
in iarde? (una iarda è 0,9144 metri)
quindi quanto t’amo in iarde secondo te?
e secondo te quanto t’amo in megatoni?
in mele?
in api?
in camions?
ma secondo te è possibile amarti in cani?
in cani ad esempio quanto t’amo in cani?
in fuchi?
in biglie?
in polpastrelli?
in delta di fiumi?
quanti delta di fiumi abbisognamio per esprimere quanto io t’amo?

in presidenti della repubblica italiana?
lo so, ti sembra strano
ma è plausibile esprimere quanto t’amo in presidenti della repubblica italiana
de nicola
einaudi
gronchi
segni
saragat
leone
pertini
cossiga
scalfaro
ciampi
napolitano

solo undici!
no
almeno altri cinquecento anni di presidenti
almeno

in umberto eco?
quanti umberti echi ci vorrebbero
per stabilire quanto t’amo?
impossibile dirai tu
infatti
ce n’è uno solo
ma immagina che uno possa moltiplicare umberto eco
quindi quanti echi quanti secondo te quanti?

è inutile
lo so
non esiste
un’ unità di misura valevole
per calcolare quanto t’amo

apparte
il vecchio vecchio
bum bum bum
del mio cuore aritmico
bum bum bum
quando ti vedo
che mi cammini verso


 (e grazie mille volte a Guido Catalano che mi aiuta a dire quello che voglio dire)

30/09/11

le parole giuste

venerdì sera a milano. due settimane che non ci vediamo. non faccio in tempo a entrare in camera che già mi accoglie con le parole giuste. le uniche parole che una donna che non ti vede da 15 giorni vuole sentirsi dire: ma sei dimagrita?

29/09/11

bensì

no amore, non andare coi mezzi, ti ci porto io in fiera a milano, ti ci porto con la macchina che conosco milano come le mie tasche, ho detto l'altro giorno al mio fidanzato. così gli ho detto. gli ho detto: dieci anni in giro a visitar clienti a visitar fornitori, milano non ha segreti per me ti ci accompagno io, in fiera, che facciamo prima. 
eh eh eh! non si siamo persi una volta! 
(bensì due)

28/09/11

la motivazione recondita potremmo ritrovarla in un'analisi fatta da me dopo aver iniziato il corso di Pilates

provo martedì un nuovo corso di Yoga Cinese, dalle 18.30 alle 19.30. 

le motivazioni che mi hanno indotto a questa scelta sono molteplici e sono di carattere fisico e psicologico. movimenti lenti e mantenuti collegati ad una appropriate respirazione e una buona dose di concentrazione ma, a ben pensarci, anche perché, unito al pilates, il culo d'acciaio mi viene in metà tempo.

27/09/11

la motivazione recondita potremmo trovarla in una frase pronunciata tempo fa dallo Splendido in quanto marito di Chiaratiz

ho iniziato un corso di Pilates. mercoledì sera dalle 19.30 alle 20.30. 

le motivazioni che mi hanno indotto a questa scelta sono molteplici e sono di carattere fisico e psicologico. movimenti lenti e mantenuti collegati ad una appropriata respirazione e una buona dose di concentrazione ma, a ben pensarci, anche perché lo Splendido ha detto che fare pilates ti viene un culo d'acciaio.

26/09/11

Berlino arrivo

comunque a Berlino ci vado con Letizia appena ritorna dalla Polinesia.
dite ciao a Letizia.

25/09/11

Barcellona al cubo

A fine novembre torno per la quarta volta a Barcellona (lo so che al cubo è alla terza ma non so come si dice in maniera efficace al quadruplo. quadruplo mi sembra meno efficace di cubo). ci torno con mia sorella che a Barcellona non c'è mai stata. a nulla sono valse le mie preghiere verso Madrid (che ho visitato per lavoro e che quindi non ho visitato affatto) o Berlino (dove non sono mai stata). Barcellona doveva essere e Barcellona sarà. poi a me non dispiace affatto visto che la adoro. ne deduco che il tour de force Parigino alla sista' non è dispiaciuto affatto e che il mio modo di fare turismo riscontra successo nelle folle. che Ale m'aveva detto: non si vede più di un museo al giorno e la Chiarettis aveva detto: non si gira così tanto (la gente... la gente apostrofano!). e però invece vi sbugiardo subito perché la sista' la pensa come me. la prima volta si vede tutto tutto tutto quello che è possibile vedere perché la prima volta è la prima volta e te non ce lo sai se ce ne sarà mai una seconda. alla seconda invece uno a) va a vedere le cose che non aveva visto la prima b) va a rivedere le cose che aveva visto la prima che ha voglia di rivedere c) se la prende comoda.
io, dalla seconda volta, me la prendo comoda un casino.

24/09/11

dire

La mia amica Letizia è in Polinesia.
dite ciao a Letizia.

23/09/11

egregio editore, mi perdoni l'insistenza? intende proseguire oltre con questo comportamento?

Egregio Editore,

sono con questa mia per sollecitare una risposta in merito alla mia reiterata domanda. domanda che lei ben conosce e che, appunto, reitero, da qualche tempo oramai. sono stata in viaggio nella Mitteleuropa. sono andata e tornata da Roma un paio di volte. ho fatto cose, ho visto gente. e sempre sempre sempre, non avevo con me, il mio amato Sugaman da viaggio. il disagio ormai ha raggiunto livelli parossistici. sono costretta ad acquistare solo libercoli poco voluminosi alle volte addirittura riviste di cucina. capisce bene che tutto questo non può continuare. io e lei dobbiamo finalmente chiarirci. e dunque, come da titolo,   Editor, caro eo, eora? nemo vati tanto cussì? vaeo ncora vanti de eongo?

22/09/11

(e con questo mi gioco per sempre il fidanzato) adesso vi parlo di Alessandro Baricco

allora dice che Baricco non lo devi dire che lo leggi. va bene. io non lo dico che lo leggo però lo leggo e l'ho letto e forse ma forse, in un futuro, se fa un titolo che mi ispira lo leggerò. comunque a me Seta m'era piaciuto. m'era piaciuto Novecento. m'era piaciuto Castelli di Rabbia. Oceano Mare m'ha fatto venire l'orchite. City è bellissimo. io in passato l'ho letto adesso non lo leggo più perché leggo dell'altro e poi perché si cambia.
anche Andrea De Carlo io lo leggevo. adesso poverino non lo sopporto proprio più m'ha stufato a morte ma io una volta proprio lo adoravo.
cose di verità.
comunque per dire della potenza di Alessandro Baricco. era in un teatro. c'era la fila fuori per entrare. c'era, all'ingresso, un banchetto con tutti i suoi libri e ce n'era un quantitativo smisurato di suoi libri. la sala era gremita. piena piena piena piena e noi eravamo in piccionaia. terzo piano che non riuscivamo neanche a vederlo nè a sentirlo bene tant'è che io mi sono addormentata. mi spiace. io non mi addormento mai ma così, dall'alto, io sentivo solo un bisbiglio e mi sono addormentata.
però quell'uomo lì è un uomo che muove le folle. è uno che vende. dicheno che è anche uno che se dice di leggere qualcosa o di comprare qualcosa dicheno che influenza.
poi però, devo dire, quello che mi ha stranito parecchio è che, siccome lui faceva gli autografi a fine presentazione, poi la gente ha assaltato letteralmente il banchetto per comprare un suo libro e farselo autografare. io allora mi dico, ma dov'eravate tutti suoi fans prima che vi dicessero che autografava i libri? perché non siete venuti col libro da casa? che non ne avevate neanche uno?
ho pensato che sarà una forza della natura ma poi la gente doveva comprarsi il libro perché non ce l'aveva.e questo non me lo sapevo spiegare.
poi mi è venuto in mente, ma io, ma come faccio a farmi fare gli autografi sui Sugaman?

21/09/11

comunque

sabato pomeriggio sono stata a Pordenone Legge con l'Elena e sono stata proprio bene. appena arrivate abbiamo incontrato Giorgio Vasta che io c'ho fatto un corso di scrittura con Giorgio e lui è proprio bravissimo a me piace un sacco quel ragazzo lì e poi mentre bevevamo abbiamo incrociato Cirri e poi ho visto Gene Gnocchi e poi dalla piccionaia ho visto Alessandro Baricco e poi abbiamo visto Giulio Mozzi e poi Antonio Scarpati e poi Tullio Pericoli e poi Natalino Balasso e poi mi pare basta però credo che ce n'erano un sacco di altri di loro. è bello andare in questi posti dove cammini e hai gli scrittori, gli editori, gli editor che ti camminano tutt'attorno come cammina la gente normale. perché loro per loro stessi sono gente normale ma loro per noi sono un po' della gente che non è mica normale. della gente che uno va in libreria e li legge o accende la radio e li sente non è mica una cosa normale per la gente normale. per loro sì. per noi no. allora camminare in giro amabilmente con la propria amica e vederli loro che ti camminano vicini con i loro amici è una cosa che riempie il cuore. una cosa che tu dici Ma guarda che bel posto pieno di arte e di cultura che è questo qui. poi una cosa che volevo dirvi è che io credevo che Pordenone era brutta invece è proprio deliziosa ci voglio portare il mio fidanzato. l'altra cosa che volevo dirvi è che siamo state al Rave di Letteratura con Cirri e Balasso ed è stata una delle cose più divertenti a cui mi sia capitato di partecipare da tempo. ho deciso che l'anno prossimo ci torno e ho deciso che ci viene anche Ale perché sono sicura che piacerà anche a lui e anche agli splendidi piacerà molto. secondo me l'anno prossimo dobbiamo invadere la Pordenonia.

20/09/11

eleganza

sabato pomeriggio sono stata a Pordenone Legge con l'Elena. lo so che non ci va l'articolo davanti a Elena ma questa degli articoli è una cosa che manda ai matti Ale e i suoi amici romani così li metto. tanto più che io li metto solo davanti ai nomi femminili: la Chiara, la Chiarettis, la Letizia, l'Elena. non mi verrebbe mai in mente, a me, di mettere l'articolo davanti ai nomi maschili. il Marco, il Mario, il Franco, l'Alessandro. queste sono robe da milanesi. noi veneti no, noi siamo eleganti

19/09/11

+1

qualche settimana fa siamo stati ospiti di Comodamente a Vittorio Veneto. a dirla tutta l'ospite era Alessandro nella sua veste di Serena Gandhi e io ero il suo +1. in effetti è una figata fare il +1 perché io me ne andavo in giro con gli altri +1 a guardare negozi, assaggiare cioccolate, bere acque e mente nei bar leggendo i giornali mentre lui sentiva discorsi, assisteva agli interventi e si faceva venire in mente le cose Spinoze. che tra l'altro lui è bravissimo.  vi consiglio di invitarlo. invitatelo sempre. io me la godo un mondo.

18/09/11

Ricapitoliamo.

Ricapitoliamo. Da piccola volevo diventare Dio. Molto presto compresi che era chiedere troppo e versai un po' di acqua benedetta nel mio vino da messa: sarei stata Gesù. Presi rapidamente coscienza del mio eccesso di ambizione e accettai di "fare" la martire, una volta diventata grande. 
Adulta, mi decisi a essere meno megalomane e a lavorare come interprete in un'azienda giapponese. Sfortunatamente, era troppo per me e dovetti scendere di un gradino per diventare ragioniera. Ma non c'erano stati freni alla mia folgorante caduta sociale. Mi venne dunque assegnato il posto di nullafacente. Purtroppo - avrei dovuto sospettarlo - era ancora troppo per me. Ottenni così l'incarico estremo: guardiana dei cessi.

Amélie Nothomb 
Voland

17/09/11

sprovviste

l'altra sera ho invitato Elena e Letizia a cena da me. notoriamente fighe, notoriamente magre, non mi sono preoccupata del quantitativo di cibarie. mi hanno svuotato il frigo.

16/09/11

bella dentro

col giro Mittleuropeico che abbiamo fatto abbiam toccato tre nazioni e svariate città. tutte molto belle, tutte molto interessanti ma anche, secondo me, abbastanza simili tra loro. ad eccezione di Lipsia e di Dresda. io, per me, se Ale mi dice ci facciamo un altro giro a Lipsia e poi anche a Dresda, io, per me, son già lì col biglietto in mano.  che c'è un aria... si respira un'aria bellissima in quei due posti lì. aria di cultura e di una voglia di godersela. e mentre Dresda ha conquistato completamente Alessandro che non voleva più venir via, io ho lasciato il cuore a Lipsia.
questo pensiero mi ha dato lo spunto per un ragionamento: ho dedotto che io sono più della tipologia di persone che potremmo definire lipsiana mentre lui è categoricamente dresdico. detto questo io non disdegno di dresdarmi né lui, immagino, rifiuti a priori l'idea di lipsiarsi.
sarete colpiti da questa analisi suppongo. 
è normale. 
sappiate che è tutta farina del mio sacco.
a ben pensarci, durante questo viaggio, abbiamo deciso che io sono quella intelligente della coppia mentre lui è solo quello figo.

15/09/11

bravissimi

l'altra sera il mio fidanzato e io avevamo ospiti a cena così abbiamo guardato cosa potevamo preparargli ai nostri ospiti che ci tenevamo a fare bella figura. abbiamo scelto i piatti poi siamo andati a fare la spesa poi ci siam messi a pulire e poi ci siamo messi a cucinare e anche a fare gli aperitivi abbiamo preparato tutto. tutto il  giorno. tutto il tempo. una faticaccia e ogni due per tre il mio fidanzato metteva fuori la testa dalla cucina e mi disturbava mentre ero tutta intenta sul divano, "grazie che mi dai una mano eh!, grazie!" mi apostrofava. a parte il suo brutto carattere, che lui è uno che apostrofa, a parte quello siamo stati bravissimi.

14/09/11

l'odore della carta

a Lipsia siamo andati a vedere il museo della Stasi. il museo si trova nel palazzo della Stasi-Bezirksverwaltung Leipzig, sede Stasi fino al 1990. ecco subito all'ingresso la cosa che più ci ha colpito è stato l'odore. l'odore della carta. solo che questo non era l'odore della carta come siamo abituati noi blogger a dire "ah... l'odore della carta" soprattutto contro gli editori di ebook, soprattutto contro quelli che conosciamo noi gli diciamo sempre aaaah l'odore della carta. no. a Lipsia. al museo della Stasi. dopo più di 20 anni dallo scioglimento, l'odore della carta era quello dei faldoni degli archivi. ogni faldone una persona che ha avuto da patire. la cosa proprio tremenda, in quell'edificio, è stato entrare e sentire l'odore della burocrazia, del tipo di carta che te sapevi che ogni faldone era magari una persona.

13/09/11

invece io no

col compagno di viaggio (questo viaggio) mi son trovata bene nonostante il suo brutto carattere. perché lui va in giro a fare lo splendido però io il difetto gliel'ho trovato, io un appunto glielo devo fare, una cosa la devo dire, il suo brutto carattere, che bisogna che lo sappiate: non si è voluto fermare in DUE dico DUE birrifici artigianali. uno di suore e uno di frati.
visto? che brutto carattere, che brutto carattere...

12/09/11

Miltteleuropa

quest'estate noi s'è fatto un giro Mittleuropeico ed è stato bello.
s'è mangiato tanti salsicciotti e tanti crauti, stinchi, cotolette, brasati, gulash e s'è bevuta tanta birra.
fonti ben informate avevano assicurato che avremmo resistito due giorni alla noia di questa dieta per rivolgersi presto all'etnico.
non è andata così.
non solo abbiamo mangiato Wurstel, Bratwurst, Frankfurter, Wiener tutte le sere ma a volte li abbiam mangiati anche a colazione, anche come spuntino del pomeriggio, anche a pranzo se ci veniva gola e sull'autostrada del ritorno, guardando la frontiera italiana che distava pochi chilometri, ci siamo fermati per l'ultima schnitzel, quella del ricordo, la nostra Madeleine (sic.) che erano le undici di sera.
e io vado in giro a vantarmi che sono una gourmand.

27/07/11

questa storia la sanno tutti ma adesso che lei non c'è più mi va di ripeterla

ero al terzo anno del corso Sommelier e mi stavo preparando all'esame finale. avevo deciso che gli unici libri che avrei letto in quel periodo sarebbero stati quelli di studio. io in quel periodo lì ero tornata single dopo 7 anni e avevo un po' perso il sonno, non stavo tanto bene e leggere era l'unica cosa che mi aiutava a distrarmi. rinunciarci per studiare era proprio una cosa tosta solo che io non volevo essere bocciata e all'esame finale del Sommelier li falciano come mosche.
in ogni caso, avevo avvisato tutti, chiunque, di non regalarmi libri, di non portarmi libri, di non prestarmi libri perché io dovevo solo studiare e non potevo distrarmi.
poi una sera incontro Ernesto e lui che fa? mi regala Trilogia della città di K.
e io l'ho preso e l'ho messo in libreria che ho pensato lo riprendo in mano tra due mesi che adesso non posso e però poi mi son detta vabbè vediamo l'incipit che magari è pure brutto magari non lo riprendo neanche in mano, tra due mesi.e ho letto l'incipit.
alle 4 del mattino avevo finito il Grande Quaderno e ricordo di aver mandato un sms a Ernesto nel quale gli dicevo che non sapevo se odiarlo o se fargli un monumento.
poi ho comprato anche tutti gli altri. quanto alla "trilogia", l'ho regalata e continuo a farlo a tutte le persone a cui voglio bene perché un libro così, che è un capolavoro, se lo meritano di conoscerlo.
l'ultimo a cui l'ho regalato è Ale. lui ce l'aveva già però non l'aveva mai letto.
io gli ho chiesto per favore di provarci e lui l'ha fatto. ecco, io spero che anche Ale, d'ora in poi, lo regali a tutti quelli a cui vuole bene.
Agota Kristof scriveva benissimo ma molto poco.sapere che non lo farà più, che non mi capiterà per caso di passare in liberia e di trovarci la sorpresa mi da un dispiacere che difficilmente riesco a spiegare.
mi spiace. mi spiace tantissimo.
Trilogia della città di K è un capolavoro. un capolavoro vero.
leggetelo che è il libro che io regalo alle persone belle.

20/07/11

Elena /3

Leti sta per partire per la Polinesia, a parte questo io e Leti c'abbiamo questo sogno nel cassetto che dobbiamo farci un giro onderod per gli steits partendo da scicago arrivando a senlui e dicevamo dai l'anno prossimo lo facciamo, l'anno prossimo lo facciamo e l'Elena: vengo anche io vengo anche io. mi è toccato dire alla Leti, guarda, l'Elena è simpatica. la puoi invitare. Elena allora si è girata verso di me Che fai perori? cioè questa si lamenta che peroro.

Elena /2

Elena non ha mai mangiato giappo. a parte andare in quelle catene allucinanti giappo-cinesi dove ha mangiato alghe (no, vabbè! che ve lo dico a fare?!? non è capace! non è capace poverina), a parte quello non ha mai mangiato giappo perciò andiamo al giappo. neanche ventiquattrore dopo era lì che dispensava inviti a destra e manca su FB vi porto al giappo andiamo al giappo so tutto del giappo (chiedetele come si chiama la sostanza cremosa verde ultra piccante che le ha fatto scoppiare le cornee, chiedeteglielo che gliel'abbiamo detto 10 volte! dai su! domandate!)

Elena /1

Elena arriva a casa mia, mi dona il dono del compeanno (mi regala il regalo?) (mi porge il porgio?) (mi consegna il consegno?) (penso che potrei andare avanti per ore...) e mentre lo scarto mi dice: Michele (nds: suo marito) ti ringrazia tanto per l'invito a cena (nds: non l'ho invitato).

19/07/11

18 luglio

Continui a chiedermi la data della mia nascita
prendi nota dunque
cio’ che tu non sai,
la data del tuo amore:
quella e’ per me la data della mia nascita.

Nizar Qabbani

14/07/11

come tentare di descrivere le sensazioni del viaggio appena passato

voglio farlo usando le parole di un mio collega, ieri. "ci sono stato la prima volta dieci anni fa. dovevo rimanere 5 giorni, sono restato per 15. il resto della nazione me lo sono visitato l'anno dopo"

07/07/11

regalo di natale

per il regalo di natale al mio fidanzato io mi sono impegnata e ho cercato di fare qualcosa di bello e utile. mi ricordo che ho preparato pacchi e pacchetti che volevo stupirlo con effetti speciali. poi si arriva al momento fatidico, insomma, è il nostro primo natale, sono i nostri primi regali di natale e io son lì, tutta sorridente con i miei pacchi e pacchetti e lui invece che fa? lui mi regala un viaggio. (casso!)

tocca dirlo: ale 1 - silvia 0

paragonato al suo i miei oggetti, le mie cose erano impersonali e fredde e mi sono sentita sciocca. io avevo speso denaro per pezzi, lui lo ha speso per esperienze. un viaggio è un regalo inestimabile. tra qualche anno lui faticherà a ricordare che quelle cose le ho comprate io. le cose si sommano, si mischiano, si perdono, si rompono. le cose hanno un valore labile, che finisce di essere nel momento esatto in cui diventa abitudine. un viaggio è un regalo inestimabile. per tutta la nostra vita noi ci ricorderemo di questa esperienza e per tutta la vita io mi ricorderò che questa esperienza la devo a lui.

(e però ale 1 - silvia 0, mi brucia il culo!)

05/07/11

oggi è il compleanno di Alessandro


oggi è il compleanno di Alessandro. (Alessandro è il mio fidanzato). Io ho conosciuto Alessandro in uno dei momenti più pesanti della mia vita. l'ho incontrato che stavo male, parecchio ed ero giù. più di parecchio. io ho incontrato Ale in quel momento lì e siccome sapevo che non stavo bene io non lo sapevo se potevo starci, dentro una storia nuova, con la testa e il male che c'avevo in cuore così m'è sembrato onesto raccontargli le cose come stavano. gli ho detto Ale, questo è un brutto momento per me. sto parecchio male per questo e questo e questo motivo. quello che mi ha risposto è una cosa a cui io penso ancora oggi e ancora oggi a distanza di mesi mi commuove. lui mi ha risposto Questo invece è uno dei momenti più belli per me e io me lo sono meritato, di incontrarti.

ecco, Alessandro (Alessandro è il mio fidanzato) è capace di dire cose così, cose piccole ma talmente intense da togliere il fiato e da commuovere alle lacrime, per lo meno a me succede così.

Buon compleanno Ale (Buon compleanno amore!)

(Ah, lo sapevi che il 5 luglio son nati anche Jean Cocteau e Georges Pompidou? e anche te!!! non è una coincidenza straordinaria?!? a me sembra una coincidenza straordinaria)

29/06/11

cose porne

io, sempre sempre sempre, dopo che ho mandato le email porne al mio fidanzato (Alessandro), subito dopo mi viene paurissima di aver sbagliato mail e di averle mandate allo Zio Banana (Alessandro) o all'Arcureo (Alessandro) e vado subito a controllare e poi tiro un sospiro di sollievo.

e' una vita intensa!

22/06/11

percezioni

Sua maestrà der colosseo

ale abita a Roma. lui, che abita a Roma (proprio Roma Roma!), ci mette circa una mezz'ora, coi mezzi pubblici, per arrivare al centro cittadino. dove centro cittadino indica semplicemente una porzione minima del centro stesso. per intenderci, trovarsi al colosseo e decidere di andare a campo dei fiori è una mini-maratona. quindi Roma ha un centro storico molto vasto ed è una città enorme. una metropoli.
  
la mia città, Padova, è una città di media grandezza. ora io ho cercato l'estensione in km ma non sono riuscita a trovarla. comunque la mia città è piccola e negli anni la prima provincia è diventata quasi una periferia. per esempio, dove abito io sono circa a cinque km dal centro eppure è provincia. io ho sempre abitato in provincia. tutte le persone che conosco, di padova, abitano in provincia, quindi è normale, è logico, è naturale, è insito dentro ognuno di noi provinciali padovani usare frasi come: ci troviamo in centro a Padova, andiamo a Padova, ti va di fare un giro a Padova?

dev'essere per questa diversità di percezioni che Ale non riesce a non ridere (ehm... coglionare?!?) ogni volta che io, a casa sua, gli dico Andiamo a Roma oggi?

20/06/11

Cinecittà

passeggiare sul cinema
andate a Roma e prendete la metro A. scendete dalla metro, salite le scale e vi trovate davanti l'ingresso di Cinecittà. proprio prima di entrare un simpatico signore vi avviserà de "lassà perdere che nun ce sta' un cazzo da vedere", ma voi, della famigerata saggezza degli anziani, ve ne batterete altamente ed entrerete lo stesso. pagherete 10 euri a cranio e comincerete il vostro viaggio sul tappeto rosso che non è un tappeto vero, è solo l'asfalto colorato ma voi trovate che è una bellissima idea lo stesso. visto? l'avete trovata bella anche voi. lo sapevo.

la prima parte della visita saranno le sculture romane (e greche, e egizie) finte e anche i gioielli romani (e greci e egizi) finti. han messo tutto sotto vetro in una specie di giardino d'inverno. son proprio bellini e da lontano non sembran neanche finti. da vicino sì. ma da lontano no.

la seconda tappa è l'altra parte del parco. e c'è la statua della libertà di Fellini (voi immaginate che sia la statua della libertà perché ci somiglia ma non siete sicuri perché non siete dei grandi esperti del maesto. oltretutto vi siete dimenticati di segnarvi qual'è il film per il quale è stata costruita. ripromettetevi, nella vostra prossima visita, di darci un'occhiata migliore).

la terza tappa sono gli studios. potrete vedere, da fuori, lo studio numero 5, il preferito del maestro Fellini. passeggerete sulla scena della lotta tra bande di Gangs of New York. arriverete fino alla piazza centrale dove è stato girato il telefilm americano Roma Imperiale, che è un po' una stupidaggine, come set però è piacevole il contrasto di questo pseudo antico con l'illuminazione, i cablaggi, l'attrezzatura cinematografica.

la quarta tappa è la palazzina presidenziale. e quello è proprio il posto più bello. a partire dalla sceneggiatura fino al montaggio vengono spiegate in modo piacevole, semplice e a volte divertente, le fasi di lavorazione di un film. si visita la zona dei costumi dove c'è anche quello del marchese del grillo e siccome voi state visitando la mostra con un romano adottivo, a questo punto vedrete scendere la di lui lacrimuccia. fate finta di niente. gli artisti apulo-romani son facili alla commozione. non imbarazzateli.

la cosa più bella ed emozionante di tutto il vostro breve viaggio dentro cinecittà, sarà proprio visitare questa palazzina. le stanze, ognuna a illustrare una parte di lavorazione, sono ai lati di un corridoio buio. l'unica cosa illuminata è il pavimento, che è un immenso schermo cinematografico. a ripetizione vengono proiettate le scene e i protagonisti di cinecittà e voi, semplicemente, camminerete sulla storia del cinema italiano. bellissimo!

dopodiché uscite, riprendete la metro A in direzione opposta di quella da cui siete arrivati. scendete all'ultima fermata che, proprio lì, poco più avanti, c'è il Pizzarium. fate un po' di foto alle pizze e quando una turista trevigiana vi chiederà se avete un blog visto che state fotografando le pizze e questa è una cosa da blogger voi diventate rossi in faccia per cortesia e dite no, no, niente blog. poi vi sedete fuori, mangiate, se vi amate tra di voi baciatevi, se non vi amate ma vi piacerebbe amarvi, provate a baciarvi, se non vi amate e non vi piacerebbe amarvi allora niente, mangiate e basta. e poi niente, potete tornare a casa.

16/06/11

Padova, Bronx

ieri sera lezione di fotografia. c'era l'eclissi e ci sembrava una cosa assai guapa di prendere l'auto, cercare un posto poco illluminato ed andarla a fotografare. così prendiamo l'auto della profe, carichiamo macchine fotografiche, computer, ipad e compagnia briscola e partiamo.

posti poco illuminati a Padova è un casino, bisognerebbe andar sui colli, sono lontani non se ne parla. così parcheggiamo la macchina sotto un lampione, davanti a delle case, a fianco di una pista ciclabile in una zona di passeggiate col cane e jogging (vicino alla cannottieri, per intenderci) e ci allontaniamo.
il posto non va bene, la luna è bassa e le case / alberi / civiltà la coprono. decidiamo di cercare un altro posto. in tutto siamo stati via non più di 15 minuti in una zona, come ho detto, di continuo passaggio.

al ritorno, la macchina davanti a noi ha il vetro fracassato, la portiera del passeggero imberlata per il tentativo di aprirla. la nostra invece l'hanno aperta, sono spariti computer, ipad, documenti, chiavi. quello che potevano prendere hanno portato via.

io fortunatamente sono povera e le due cose che avevo portato con me le avevo addosso. ma i miei colleghi di corso, poverini, han perso in un solo colpo oltre agli oggetti di valore, i ricordi che questi contenevano. le foto dei viaggi che non erano stati salvati. le lettere private. le cose di lavoro. nel computer uno ci tiene la sua vita e quasi mai ti capita di fargli il backup.

dopo tre tentativi siamo riusciti a trovare una stazione dei carabinieri aperta. lì c'abbiamo trovato la ragazza a cui avevano fracassato mezza macchina. sono arrivata a casa che era quasi l'una di notte.

a me nella vita mi è capitato che mi ciulassero il portafoglio in metropolitana due volte, una a Parigi, una a Barcellona. poi basta. a Padova lascio spesso le cose in auto, ecco non in vista ma le lascio. tranne alcune specifiche zone dove magari non avrei piacere di trovarmi da sola a camminare, per il resto la mia città è tranquilla e sicura. questo tipo di delinquenza, che non esiste più dai tempi delle autoradio optional, non la ricordavo e non credevo ci appartenesse più.

invece.

13/06/11

le foto che ho stampato

dopo averle mostrate alla profe per le critiche del caso, le ho portate a Roma per farle vedere a Ale, anche perché le aveva scelte lui. poi mentre ero in bagno a truccarmi (l'opificio delle pietre dure) lui ne ha incorniciate un paio e le ha appese. ero estremamente critica verso quelle foto e poi mi facevano un effetto strano così grandi, quasi a dire guardatemi, e a me "guardatemi" è una cosa che non mi viene quasi mai di dirla. per come son fatta io le avrei lasciate nella busta per sempre. invece Ale le ha prese, ne ha scelte un paio, le ha incorniciate e appese alla sua parete. e lì, a guardarle, non sembravano neanche mie.  sono bellissime.

10/06/11

percezioni

io ho un lavoro meraviglioso.
no. non è vero.
io ho un lavoro che paragonato agli altri lavori che ho fatto è meraviglioso.
in realtà io ho un lavoro come dovrebbe essere il lavoro.
quindi ho un lavoro normale.
solo che se paragono questa normalità a quella che ho avuto fino ad adesso...
con questo paragone ponendo che adesso ho un lavoro normale quelli di prima allora...
in effetti eran tanti anni che non mi alzavo felice di andare a lavorare
io son 7 mesi che mi alzo felice di andare a lavorare
sette mesi son pochi ma mica tanto
l'ultimo lavoro dopo un mese io non ero felice di andare a lavorare
secondo me ero talmente abituata al peggio che adesso che ho trovato la normalità questa mi sembra eccezionalmente bella.
io ho un lavoro meraviglioso.

07/06/11

3 fantastici e 1 meraviglia

mi piace molto il corso di fotografia che sto facendo. mi vanto di non toccare l'automatico da un mese ormai. da quando seguo questo corso la Sony è fissa su M e sono io che decido ISO, diaframma, tempi, bilanciamento del bianco (son arrivata solo fin qui... poi magari aggiorno le altre cose che decido appena scopro che le devo decidere io). il corso che frequento è pieno di Nikonisti. Nikonista è la profe, Nikonisti sono i partecipanti. e se ammetto volentieri che quella macchina fa foto che son meravigliose, io continuo a reputare la mia Sony un grande acquisto e sono sempre più contenta di lei. dei suoi fantastici rossi. della sua capacità al buio, in generale di quello che mi consente di fare rispetto al budget che c'ho investito all'epoca. e penso che quando vorrò cambiare macchina per una full frame cercherò ancora Sony.

comunque per la FF è presto ancora, al momento ho due fisse. un cinquantino. un bel tele. non è detto che non me li compri in vista delle vacanze. mi piacerebbe lavorare sul ritratto. adoro fotografare in generale, non ho ancora trovato il mio stile, non so se dedicarmi a cibo, architettura, viaggio ma mi accorgo che dove ho più passione, dove mi piacerebbe di riuscire meglio è il ritratto... vedremo.

una delle cose che non avevo realizzato ma sulla quale la profe batte parecchio è la stampa. solo con la stampa posso veramente conoscere i colori della mia camera, un monitor (sicuramente non il mio tra l'altro) non mi darà mai la rappresentazione fedele della mia colorimetria, insomma, non avrò mai veramente idea se i colori che vedo son reali oppure no. così sabato Ale ha scelto 10 mie foto. io ne ho aggiunge un altro paio e siamo andati da uno stampatore.

LO STAMPATORE!

che io, che ci fosse un posto del genere a padova, non ne avevo idea e il fatto che io adesso so che esiste un posto del genere a padova in qualche modo mi fa apprezzare ancora di più la mia città. che da quando frequento alessandro mi sto godendo padova come mai prima e sto scoprendo che mi piace tanto. mi piace tanto padova. mi piacciono tanto i localini di padova. mi piacciono tanto i negozietti di padova, mi piace tanto l'attornio di padova. insomma... io quell'uomo lo devo ringraziare per tanti motivi che lui sa ma questo è un motivo ulteriore che adesso sapete anche voi.

ma torniamo a bomba: lo stampatore.

io ero abituata ad andare in un centro commerciale. scaricare dalla chiavetta, tornare dopo un'ora e la cosa era fatta. anche abbastanza un costo, per dirla tutta. il MIO nuovo stampatore invece si trova in una delle vie più belle del centro. e non ha una vetrina. e non ha un'insegna. e non è neanche al piano terra sotto i portici. niente di niente. il mio stampatore è un cartoncino giallo su un campanello attorniato da altri cartoncini bianchi con nomi e cognomi. te suoni il citofono. ti aprono il portone ed entri nella corte di un palazzo. poi prendi la prima scala a destra. fai una rampa. a sinistra trovi un appartamentino. e sono loro.

già così, per me, ce n'è abbastanza da urlare FANTASTICO! che un posto così ci vai solo se lo conosci. e un posto così lo conosci solo se te ne hanno parlato e se te ne parlano vuol dire che è buono. un posto così non sopravvive se non è buono.

comunque entri in questo minuscolo spazio e c'è l'odore degli acidi che l'odore degli acidi io non lo sentivo più dagli esperimenti di terza media, poi ti accoglie una signora piuttosto agé che comincia a farti domande su come la vuoi, che carta preferisci, che finitura... insomma domande che io rispondevo con un silenzio sorridente e l'occhio bovino (ma sorridente). a allora lei ha guardato le foto che volevo stampare a mi ha consigliato.

e poi la ciliegina sulla torta. quando posso venirle a prendere? dammi il cellulare. ti chiamo la prossima settimana, se ce la faccio a stamparle. e questa, cari voi, è una cosa che non succede più, che ci vuole il tempo di fare le cose, che le cose vanno in coda a altre cose, che te devi aspettare una settimana per avere le foto. è un fatto che io urlo FANTASTICO! per la seconda volta.

il terzo FANTASTICO! sono il formato e il costo: 1 euro per un 20x30.

dopo di noi c'era un ragazzo con dei rullini. quando ci siamo allontanati abbiamo sentito la signora cinguettare: che meraviglia, m'hai portato l'analogico!

03/06/11

torre pedrera

adesso vi racconto di torre pedrera.

torre pedrera io ci andavo in vacanza quando ero bambina. adesso voi potete anche dire chissenefrega ma avete una vaga idea di quanti sono in italia i posti dove far vacanza? eh? avete idea che tra tutti i posti dove far vacanza in italia a partire da trieste arrivare a genova circumnavigando il globo terracqueo (cit.) avete idea voi di quanti posti ci sono? ecco. tra tutti quanti io andavo a torre pedrera. bel posto. dei bomboloni che ancora me li sogno. tipo fino ai 10 anni a partire da quanto mia mamma mi poteva lasciare da sola con mia nonna io andavo a torre pedrera, con mia nonna.

poi adesso a torre pedrera nell'ultimo anno solare ci son già stata due volte. la prima volta per un weekend infrasettimanale tra i più belli che mi ricordo che io stavo malissimo in quel periodo lì e loro mi hanno fatto passar di mente, per due giorni, quanto male stavo. la seconda volta questo weekend ultimo qui che io stavo benissimo, in quel periodo qui sto benissimo e loro mi hanno fatto stare ancora meglio, di quanto già stavo benissimo.

poi, a ben pensarci, il primo weekend quello in cui stavo malissimo loro mi hanno anche detto che mi volevano presentare un loro amico Serena Gandhi che non mi spaventassi che non era una donna. così mi han detto. che mi dovevano presentare un loro amico tant'è che poi me l'hanno presentato neanche due settimane dopo quel weekend infrasettimanale e poi lo sapete tutti com'è andata.

è andata che adesso tutti quelli che ci conoscono dicono che ci hanno innamorato loro perché la gente che ti vuole bene è così. son felici di averti innamorato. e io ci godo moltissimo che tutti gli amici suoi e tutti gli amici miei e tutti gli amici nostri (avevamo degli amici nostri e neanche lo sapevamo) ecco, tutti loro ci hanno innamorato ho piacerissimo.

comunque per tornare al discorso tutto questo è successo perché esiste torre pedrera sicuramente perché è un posto che te ci vai e stai proprio bene, tipo che scendi da casa, fai una stradina e sei al mare. poi loro, c'hanno la sdraio e l'ombrellone e te stai lì dopo che hai mangiato i sardoni con la rucoletta e la piadina il tutto innaffiato da potenti dosi di vino bianco, te stai lì che entri in coma farmacologico di sardoni e stai molto bene. veramente molto bene.

l'anno scorso sono entrata in coma farmacologico di sardoni che ero con gli splendidi, gli splendidini, la lia, il van deer gaz e i vannini e non stavo mica tanto bene, cioè in quel frangente sì ma in generale no. mica tanto. quest'anno sono entrata in coma farmacologico di sardoni che c'erano sempre gli splendidi e gli splendidini e la lia e il van deer gaz e i vannini e c'era anche Serena Gandhi, quello che mi hanno presentato che non era una femmina e noi eravamo in coma farmacologico sempre però eravamo in coma farmacologico vicini vicini.

e vualà! torre pedrera signori!

01/06/11

post da leggere con una mano al cavallo intonando "mommelosegno"

siamo stati nella cripta dei cappuccini.se il nome vi dice qualcosa ebbene è il titolo di un libro, di roth. che tra l'altro me lo son comprato in ebook e lo sto leggendo. (mi dispiace tsio, t'ho tradito come editore di ebook però non di solo Sugaman può vivere la viaggiatrice abbi pazienza tsio!) la cripta dei cappuccini di Roth però non è quella di cui voglio parlare io. quella mia è quella che c'è a Roma. 

a Roma c'è una cripta dei cappuccini.

i pochi che lo sanno son turisti e io che leggo Bizzarro Bazar e il mio fidanzato che sa sempre tutto.sto parlando della cripta della chiesta di Santa maria Immacolata in via Veneto. l'ingresso è gratuito ma c'è da fare una donazione volontaria di almeno 1 euro (...)  mi perplimo sempre un po' quando nella stessa frase trovo le parole: gratuito, donazione, volontaria, almeno e poi un valore espresso in euro. comunque entriamo gratuitamente effettuando la donazione volontaria di un euro (almeno, a testa) nella famigerata Cripta dei Cappuccini de Roma e non de Roth e cosa ti vediamo?

ti vediamo cinque cappelle tutte decorate, dalla testa ai piedi, con le ossa dei circa 4000 frati cappuccini che vi hanno vissuto nel tempo. vi ho incuriosito eh? vi si è tinta la giornata di rosa? i fiorellini? gli uccellini canterini? oh yeah! ma spettate che vi spiego meglio.

varcato l'ingresso, ad accogliervi la frase "noi eravamo quello che voi siete e quello che noi siamo voi sarete", a quel punto due e solo due sono le cose da fare: toccarsi i cosiddetti mormorando "sì sì mommelosegno" poscia entrare. vi accoglierà un fiorire di merletti, un presepe di disegni, un marzapane di ghirigori, fuochi d'artificio, figurazioni, rappresentazioni, composizioni decorative, motivi ornamentali, graffiti e arabeschi, tutti (tutti) fatti con le anche, le tibie, le mandibole, i crani, ma anche vertebre, clavicole, costole, metacarpi, femori, rotule (e chi più ne ha più ne metta) dei suddetti quattromila.

per non far la cosa troppo macabra, troppo cupa, troppo così, con questo vago sentore di morte, ecco per non farlo in ognuna delle cinque cappelle i frati più meritevoli e in odore di santità non venivano spezzettati come i frati semplici ma semplicemente mumificati. (ho già detto oh yeah?)

non è possibile fare foto perché sennò come fanno a vendervi il catalogo però potete gugolare Cripta dei Cappuccini de Roma non de Roth e trovate tutte le foto che volete.mi preme avvisarvi che per quanto macabre potranno sembrarvi dal vivo è peggio. 

cercando in rete un po' di informazioni sul perché e sul percome di una cosa del genere. soprattutto sul perché e su wikipedia ho trovato questo "La scelta di decorare la cripta con le ossa, che potrebbe apparire lugubre e macabra, è in realtà un modo di esorcizzare la morte e di sottolineare come il corpo non sia che un contenitore dell'anima, e in quanto tale una volta che essa l'ha abbandonato il contenitore si può riutilizzare in altro modo"

certo certo. è logico.

31/05/11

rapporto mensile, obiettivi e felicità

felicità è anche che io ieri pomeriggio ero in ufficio no? ieri pomeriggio ero in ufficio e stavo scrivendo il mio monthly report, capito? in pratica a lavorar con gli americani è bello in generale molto spesso tranne a fine mese che te devi sbatterti un casino per fare i monthly report che son quella cosa che te c'hai da passare una giornata a spiegare per filo e per segno cosa hai combinato, di buono, durante l'ultimo mese.  che io al mio capo in america, io c'ho il capo americano, in pratica qui in italia l'anarchia, comunque io al mio capo americano gli ho detto guarda, te mi sei tanto simpatico, son tanto felice lavorar con te ma piuttosto di far report a fine mese io mi farei battezzare. e lui, che è un uomo simpatico in effetti c'è della ragione che son felice a lavorar con lui, ecco lui m'ha risposto, bene, allora negli obiettivi di fine anno (io c'ho cinque obiettivi da raggiungere per fine anno, se non li raggiungo volan cazzi credo), scrivici anche "non lamentarsi". comunque per tornare al discorso della felicità ecco ieri pomeriggio ero in ufficio a scrivere il mio monthly report e poi l'ho finito e gliel'ho mandato. e poi non sapevo cosa altro fare di me c'avevo questa gioia che facevo il moonwalking in ufficio e allora non ce l'ho fatta più, gli ho scritto: capo, questo è un giorno felice per l'italia. Giuliano Pisapia è il nuovo sindaco di Milano. secondo me all'americano gl' importa na sega ma io c'avevo bisogno. non puoi stare ferma e tranquilla in ufficio a fare il montly report il giorno che Giuliano Pisapia diventa sindaco di Milano. non puoi.

27/05/11

la vita che sto vivendo in questo preciso momento qui, mi piace tantissimo!

oggi il mio collega Nicola è venuto in ufficio da me per raccontarmi del libro che ha voglia di comprarsi domani, in libreria. dopo, ha sfoderato, sorridente, la stampata della copertina di Spinoza2
poi, quando gli ho spiegato che il nick del mio fidanzato è Serena Gandhi non la smetteva più di ridere.

23/05/11

il dio greco

c'è una categoria di uomini che ho sempre mal sopportato. questa è la categoria del dio greco. ello, il dio greco, è talmente concentrato nel donare al mondo intero la sua ineffabile bellezza che spesso dimentica le cose più banali, ma come dargli torto? son banali!  conversare, chiedere per piacere o dire grazie o scusarsi, essere gentili, educati magari spiritosi e perché non ironici? no! questo è troppo. il dio greco ti consente di camminargli vicino, di essere seduto allo stesso tavolo, di calpestare il medesimo tratto di strada. il dio greco esiste e della sua esistenza il popolo femminile ringrazia. la fortunata compagna di cena ringrazia adorante.

io, fortunatamente, di dei greci ne ho conosciuti gran pochi. normalmente quando mi si son parati davanti, nella vita, ho voltato il culo e me ne sono andata. quando non posso evitarli mi piace guardarli appena, con indifferenza, e generalmente ignorarli perché si vede che ci rimangono male. alla fine son degli ingenui, poverini. ingenui e prevedibili. per questi semi-dei trovarsi inaspettatamente ignorati è un evento sconosciuto e fastidioso al quale spesso reagiscono con sgarberia cercando attenzione totale. esce in quel momento il loro aspetto irritante e fastidioso. gli dei greci sono maleducati, prepotenti ed egoisti.

il primo dio greco col quale mi son imbattuta l'ho sganciato dopo due ore, avevo 19 anni e mi son imposta di non sbagliare più. ho risbagliato almeno vent'anni dopo quando sono uscita con un altro superbello per una cena che gli essere umani conteggiano della durata di due ore e mezza ma che io, durante, mi volevo impiccare. l'ultimo sbaglio risale all'altra sera, al corso di fotografia, siamo così pochi che si tende ad aspettare il ritardatario. il dio greco ha totalizzato mezz'ora e quando è entrato non ha neanche chiesto scusa. si è seduto sulla sedia e la profe a quel punto aveva già le mutandine bagnate. ha passato i successivi venti minuti a gorgheggiare con lui prima di rendersi conto che c'ero anche io, nella sala, ospite pagante.  durante il corso il "greco" ha spesso interrotto la discussione per fare domande inopportune. in quei casi lei non l'ha tacitato ma ha semplicemente smesso quello che stava facendo per dargli retta in un gran batter di ciglia. 

ci sono poche cose più penose, noiose e prevedibili di un dio greco. e sono le femmine che vogliono fare colpo.

17/05/11

preferivo prima

quando gli chiedevo l'autografo su un libro, lo Zio Manhattan aveva la brutta abitudine di disegnarci dei cazzi (uno in realtà) (anche uno il libro che gli ho chiesto di autografare veramente) (era lo Spinoza) (quello numero uno, il primo), lo faceva per farmi dispetto così io non potevo andare in giro a far la figa che c'avevo il libro autografato dall'autore. 
così sabato quando son andata là da lui a chiedergli l'autografo sul secondo libro (Spinoza2) io prima di tutto c'ho detto: non disegnar cazzi per favore. (non so, vedete voi se una della mia età deve andare da uno della sua età a domandare cose che suonano come "non disegnar cazzi per favore") (lasciam perdere). 
e infatti lui sabato, sul mio Spinoza2 non mi ha disegnato nessun cazzo (per quanto, c'è un CIAO disegnato con una forma che mi viene il nervoso ma lasciam stare, facciamo che lo capisco solo io).
poi dopo son andata da tutti gli Spinozi e gli ho chiesto di autografarmi il libro anche loro così ho un libro fighissimo tutto autografato da tutti gli Spinozi. di che libro parlo? pivelli! parlo di Spinoza2. 
poi son andata anche dal Professor Morte a farmi autografare il mio Spinoza2 (una risata vi disseppellirà) e lui ha scritto un bel po' e io ero anche contenta, ho pensato: ma guarda te che bravo questo Professor Morte che mi scrive le dediche lunghe anche se non ci conosciamo neanche. e poi son andata a guardare tutta orgogliosa la mia dedica lunghissima e c'ho trovato scritto: Impiccatevi nel cesso. 
ora, a parte che a scrivere il Professor Morte è di una lentezza disarmante. a parte questo, a sto punto preferivo prima, preferivo i cazzi.

12/05/11

va bene va bene va tutto bene

stavamo passeggiando lungo le mura aureliane e la macchina fotografica ha smesso di funzionare. con tutte le cose che devo fare quella si è rotta il motorino dell'ottica. così. un momento prima era la mia Sony, io ero la sua mamma e niente di brutto poteva capitarle, un momento dopo faceva un suono, tipo il pianto di un bambino abbandonato, il lamento di un animale ferito. aiutatemi a piangere, che c'ho il corso di fotografia mercoledì (vi avevo detto che facevo un corso di fotografia? no? è cominciato ieri) poi oggi ho la cena dei sommelier. poi sabato pomeriggio c'è the big event "the eventone": Spinoza2 e c'è anche il mio fidansé, vuoi che non fotografo il mio fidansé assieme a tutti i suoi amichetti immaginari mentre presentano Spinoza2?, poi sabato sera a Chieri ci son io che leggo. essì, di nuovo, leggo. (non vi libererete maaaai di me) (moriremo tutti). e nel frattempo mi si è rotta la macchina fotografica.

ma io, furba come una faina sono corsa al centro assistenza per vedere se poteva capitare il miracolo tipo che la macchina non era veramente rotta ma c'era finita dentro -una cartina di caramella Monk la caramella del monaco-, tolta la cartina risolto il problema (parlo per esperienza). invece purtroppo non ho mangiato nessuna caramella Monk dentro la mia macchina fotografica. proprio si era rotta l'ottica. ripararla ci volevan 10 giorni forse di più, comprarla nuova non si trovava più quell'ottica lì nuova e io ero abbastanza sul disperato. e sono lì nel centro assistenza che sto anche un po' piangendo cerco di fargli pena che magari si muovono a compassione e mi riparano l'ottica con la sola imposizione del "mabbasta!" quando un ragazzetto, dietro di me, mi dice:

- eh! non le fanno più quelle ottiche lì purtroppo.
- ueeee ueeee ueeee
- io uso ottiche superiori perciò se vuoi ti vendo la mia.
- ti basta un iupi o preferisci che ti dono un rene?

così mezz'ora dopo grazie ai potenti mezzi messi a disposizione da Sony e dalle personcine che comprano Sony che sono tutte personcine abbastanza sul favoloso (mica solo io eh! pure gli altri), grazie a questi potenti mezzi io a Torino vi cavo la vita! (iahuuuu!)

11/05/11

secondo me vale

la Chiaratiz dice che leggere Infinite Jest senza leggere le note di Infinite Jest è come non leggere Infinite Jest. ma non scherziamo! dai! secondo me puoi leggere Infinite Jest anche senza leggere le note. secondo me è come leggerlo. non ci piove.  poi se mi vien voglia di rileggerlo, un giorno, nel futuro, lo leggo anche con le note. per il momento, visto che lo finirò l'anno prossimo, per il momento lo leggo senza note che vale benissimo uguale. anche perché signori miei, Infinite Jest fa 1100 pagine, le note fan 100 pagine. scherziamo davvero che io son qui che mi faccio un culo come un paiolo a cinque pagine alla volta e poi vien fuori che non l'ho neanche letto? dai, per favore. poi non mi ricordo bene ma mi pare che la Chiaratiz aveva detto che se superavo pagina 100 mi faceva tipo un regalo, mi cucinava qualcosa di spettacolare mi pare. chiedo aiuto ai miei biografi. in ogni caso sappia la Chiarettis che son arrivata a pagina 120 e ancora non mi è passata la voglia e quindi adesso paghi il debito, cara te!, mi cucini qualcosa di spettacolare. e poi senza note vale. eccome che vale.

10/05/11

tutta colpa che non ho nessun ebook da leggere. tutta colpa dello zio manhattan!

ho finito tutti gli ebook che avevo da leggere. li ho finiti tutti. erano due. li ho finiti. il primo era la matematica è scolpiata nel granito, il secondo era restituiscimi il cappotto. finiti. io viaggio molto. lo zio manhattan deve finirla di fare uscire un ebook ogni due mesi. si deve un po' dare una mossa secondo me. non che voglio lamentarmi del mio editore di riferimento. non sia mai. lamentarsi, non è da me. però anche lui mi pare che stia lì a batter la fiacca. un po'. penso io. due libri in quattro mesi. ditemi voi se vi pare normale. così andare a roma, questo weekend, mi è toccato di portarmi dietro Infinite Jest. provatevi voi ad andare in giro con Infinite Jest nello zaino. vi viene la scoliosi. dai zio manhattan! porca miseria. su.

05/05/11

na tazzulell' e café

dopo Ale ha fatto il caffé. io un po' mi sto abituando ma mia mamma per berlo ha dovuto aggiungerci due dita d'acqua. io lo bevo perché piuttosto di farlo io mi farei battezzare ma è perché sono pigra. se dovessi scegliere proprio gnàmorta perché una beve il suo caffé e va indrìo-schina! 
la prima volta che ho utilizzato questo termine stavamo tornando da Altamura, eravamo in un Pavesino verso Avellino. Ho bevuto il primo sorso di caffè e mi sono esplose le cornee.

04/05/11

michael jackson

l'altro giorno è arrivata mia mamma, ci siam messe in cucina a chiacchierare, dopo un po' è entrato Ale e mia mamma proprio neanche ciao gli ha detto, mia mamma gli ha detto subito: ma come sei bello Alessandro. sei proprio bellissimo. Lui è restato impassibile. un lord inglese. tipo un sorriso e basta. se una cosa così la dicevano a me facevo il corridoio in moonwalking.

03/05/11

le villevenete in veneto si pronunciano tutte attaccate come padrepio in puglia. provate... villevenete!

io, sid, nata a Padova mmmdue anni fa e ivi residente dai medesimi, di villevenete,che il veneto pullula di villevenete, io ne ho viste ben, fatemi contare, diocristo la memoria. mm...una!
poi col moroso quando andiamo in giro in macchina lui ogni tanto dice +1 che sono le villevenete che lui vede e che io non ho visto.al momento siamo tipo a quota +16 a suo favore. meno male che non sono una tipa competitiva.
in pratica le villevenete in veneto c'è pieno ma io son talmente abituata che non ci faccio neanche caso e son tutte lì, palladiane che svettano nel loro palladio. e io non le vedo.
meno male che non sono una tipa competitiva.

poi un giorno sempre il moroso m'ha detto, andiamo a vedere una villaveneta? e io gli ho detto villevenete non mi pare che ce ne siano in veneto, cioè ce n'è una che ho visto tempo fa se vuoi ci andiamo per il resto direi che non ce ne sono altre. poi ci ho pensato un po' su. gli ho anche detto aspetta che ci penso un po' su. e poi gli ho detto no. altre non ce ne sono.

poi l'altro giorno ho trovato un bel libro con tutte le villevenete e l'ho comprato e gliel'ho regalato e gli ho detto: vedi mo' quante villevenete ci sono in veneto? lo sapevi te? c'è pieno di villevenete in veneto. pullulano. se vuoi, una alla volta, ce le andiamo a vedere tutte. e lui era anche abbastanza contento ha detto volentieri.

e infatti domenica abbiamo visitato la prima villaveneta e anzi ci abbiamo passato parecchio tempo tutto il pranzo e fino a dopo cena siamo stati lì. e anche lui si è divertito. noi abbiamo portato i piselli e la verdura dell'orto di mia mamma, la Chiara ha cucinato e ha offerto i biscotti, lo Splendido lui faceva l'oste, abbiamo preso il sole sulla sdraio e poi sono arrivati Arcureo, la Syl@, la Mara e il Domi abbiamo mangiato gelato, bevuto prosecco, giocato a pictionary anche con gli splendidini e ci siamo abbronzati, a una certa ora in tv davano ritorno al futuro e ne abbiamo visto un po'. è stato bellissimo. andare nelle villevenete ti diverti un casino!

02/05/11

post molto lungo ma abbastanza spiritoso e comunque interessante e dopo che lo avrete letto sarete sicuramente meno ignoranti nel senso che ignorerete meno, mica per offendere

uno dei vantaggi (l'unico in effetti) di avere un fidanzato che abita lontano è quello di vivere i nostri weekend come vacanze, il che significa, più o meno, trattare le nostre città da turisti, visitandone i luoghi come se non li avessimo mai visti (nel caso specifico della mia ignoranza capresca è spesso così a prescindere).
sabato mattina per esempio abbiamo preso parte ad un tour guidato (beissimo) del Bo, la parte antica dell'università di Padova. a parte che l'università di Padova è un'istituzione di cui noi padovani dovremmo andare veramente ma veramente fieri, comunque a parte questo, graziati da un tempo stupendo devo dire che l'università appariva, se possibile, ancora più bella.
intanto ciò piacere di dire una cosa, la prima cosa che voglio dire è che Padova è la terza università (per fondazione) del mondo. prima c'è stata Bologna fondata nel millecentoefischia, poi c'è stata Parigi fondata anche lei su per giù in quelle date lì, e poi c'è Padova fondata nel 1222 che è una data che adesso non me la scorderò mai più. in realtà avrei dovuto dire che era la terza università per fondazione del mondo "occidentale" perché dicheno che ce ne sia stata una, in Cina, fondata ben prima di quella Bolognese ma siccome carta canta e villan dorme, finché non sono in grado di provarlo prendano e portino a casa.
in ogni caso: Padova 1 - Roma 0 prendano e portino a casa anche loro. tiè.
l'altra cosa che c'ho piacere di dire è che la sede dell'università, alla sua fondazione, non era dov'è adesso. adesso è in un edificio chiamato Bo, prima non me lo ricordo dove ha detto che era. il Bo si chiama così perché in effetti prima di diventare sede universitaria era una trattoria / locanda e si chiamava al Hospitium Bovis, o come dicevan tutti "al bo" (non è vero questo l'ho inventato io adesso) e il nome è rimasto quello e non solo, pure lo stemma dell'università di Padova, riporta un bue. e a me, sapere questa cosa qui m'ha fatto un piacere grande. che già nel millequattrocentoeffischia la gente chiamava quel posto col nome che quel posto aveva prima è un po' come adesso quando io dico, ci troviamo al tribunale vecchio, che il tribunale, dove io dico tribunale vecchio, non è più lì da quasi 10 anni ma c'era e per i padovani, quelli più âgées, quella rimarrà sempre la via del tribunale e però bisogna dire tribunale vecchio perché se dici tribunale e basta è chiaro che vai a finire nella via del tribunale attuale e casca tutto questo palco che ho appena costruito.
oi, non devo essere stata molto attenta perché colta dalla curiosità di andare a vedere il bue nello stemma dell'Università sono andata a cercare lo stemma e in effetti del bue non c'è traccia. mi viene da ritornare là e chiederle dove ho sbagliato. oppure se questo particolare della storia vi interessa moltissimo come giustamente dovrebbe essere potete chiedere a Ale che lui ha una memoria della madonna.
ma vado avanti.
tra le cose che abbiamo visitato posso elencare, l'aula magna che è bellissima e imponentissima e tutta ricoperta degli stemmi delle casate degli studenti che facevano parte del senato accademico. questi stemmi, i più piccoli, contornavano uno stemma più grande che era quello del loro professore. stemmi di questo tipo ricoprono praticamente tutte le pareti dell'università pertanto nel milleseicentoeffischia, dato che non c'erano più pareti libere e per non togliere gli stemmi antichi per sostituirli con i nuovi, quest'usanza è stata interrotta. ed è bello sapere che nel milleseicento la gente, de pipol, ci teneva alle sue cosine.
l'aula magna era anche l'aula degli eventi e infatti era lì che Galileo Galilei teneva le sue lezioni. fuori dall'ingresso c'è ancora la sua cattedra datata millecinquecentoeffischia. le teneva in aula magna perché aveva bisogno di spazio. per contratto infatti doveva svolgere solo 61 mezz'ore di lezione l'anno. queste occasioni erano perciò così rare e prestigiose che tutto il mondo accademico dell'epoca voleva assistervi e serviva spazio. praticamente Galileo Galilei iz de old Mick Jagger.
un'altra cosa che abbiamo visto è l'aula dove discutono le tesi di laurea gli studenti di medicina e di ingegneria. a Padova oggi ci sono oltre sessantamila studenti. sarebbe impossibile laurearli tutti in quella stanza perciò, visto che la sala si trova all'ingresso del Teatro Anatomico, prodigio dell'ingegneria, quelle sono le sole due facoltà che hanno il diritto di utilizzarla. urge la spiega della sala. un po' di teschi in giro. un po' di corpi morti disegnati. un tavolo enorme ed elegantissimo fatto a ferro di cavallo tutto attorniato, sul lato esterno, da poltrone in pelle di nobile, morbida e ricca fattura. al centro del ferro di cavallo una sediolina minuscola dall'aria scomodissima e pericolante con, di fronte, un tavolino altrettanto minuscolo e pericolante. insomma, il laureando attorniato dal sapere che non deve sentirsi in alcun disagio né difficoltà durante la sua discussione. giusto per rendere le cose più facili. bravi.
la penultima cosa che abbiamo visto è stato il Teatro Anatomico. pare essere il Teatro Anatomico più grande del mondo e non lo dico io lo dice wikipedia. non è possibile però visitarlo dall'alto dato che i legni di cui è composto sono del cinquecento. dal punto di vista del cadavere (cioè il nostro) la sala è bellissima ma il teatro sembra minuscolo, bisogna dirlo. comunque quello che abbiamo capito è che nel millecinquecento i padovani erano piccolissimi, quandomeno i cadaveri.
l'ultima cosa che abbiamo visto è una statua in onore della prima donna laureata al mondo nel 1678 che è Elena Lucrezia Cornaro Piscopia e non, come ha detto Ale, Rita Levi Montalcini.

29/04/11

primo maggio reprise

l'anno scorso, il primo maggio l'abbiam passato a Padova, tra Giotto, le Piazze, Checchi, moecche e sarde in saor. c'eravamo io, gli splendidi, gli splendidini, arcureo, mich e ste. (tengo a precisare, Mich, che quando ho incontrato Cannavaro, la scorsa settimana, vi ho ufficialmente invitati per la replica). io me la ricordo come una giornata splendida. a bere vino bianco sotto la pergola. con Checchi che, ad un certo punto nel pomeriggio, semplicemente se n'è andato lasciandoci lì - finché ne avevamo voglia -.
ci sono occasioni in cui lasciar semplicemente scorrere il tempo mi fa sentire una "signora". prendere la mia giornata e farmi trascinare dalla lentezza, dalla calma e dal  puro piacere della pigrizia mi fa sentire enormemente ricca. mi sembra, in quei momenti, che non ho bisogno d'altro. 
mi piace godere di queste bolle di calma nelle quali mi pare che l'unica cosa sensata da fare sia continuare a rimanere seduti, guardarsi negli occhi e chiacchierare.  

27/04/11

Padova - Altamura A/R

potrei dire che è la coglionaggine che mi contraddistingue, quella che mi ha fatto dimenticare di prenotare il treno per tempo. potrei dire che è la assoluta coglionaggine che mi contraddistingue quella che mi ha fatto dimenticare di prenotare in tempo anche l'aereo. ma secondo me era l'inconscio conscio di aver voglia di viaggiare faticosamente, che era tanto che non lo facevo.
l'auto mi piace, mi piace esere padrona dei miei tempi e dei ritmi. mi piace fermarmi ai Pavesini per mangiare un panino al volo o comprarmi una rivista che tanto non leggerò perché devo guidare. mi piace arrivare stanca della fatica che ho fatto. col viaggio che pesa sulle spalle.
mi piace segnarmi l'orario di partenza e i chilometri percorsi. ho un quadernino dove annoto le tappe. è abbastanza inspiegabile visto che poi, di quei numeri e di quelle ore non me ne faccio nulla però mi piace farlo. (giovedì ore 21.23 - Padova) (venerdì ore 03.15 - Roma). ci metto tanto a viaggiare. soprattutto di notte è un miracolo se supero i cento. ma a quella velocità viaggiare mi pare un piacere e non un dovere. si corre quando si è in ritardo. se stai andandotene in vacanza. se stai raggiungendo il tuo fidanzato addormentato a casa puoi prenderti tutto il tempo che ti va e a me piace farlo.

venerdì sera, quando lui è salito in auto per il tratto successivo, gli ho dato il mio quadernino con la penna e gli ho detto scrivi, sono le 17.45 e siamo a Roma, lui mi ha guardato preoccupatissimo e ha detto "questa è una cosa da psicopatici..."

invece secondo me è bello mettere dei punti fermi. identificare il tempo che è passato e lo spazio che hai percorso. alle 17.45 eravamo a Roma, qualche ora dopo eravamo in Puglia, il giorno prima ero in Veneto. 

a me piace.