30/04/09

Se c’è una cosa che mi fa impazzire…

Se c’è un libro che ho odiato al mondo è Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Io l’ho odiato quel libro in una maniera che voi non la potete immaginare. Ma proprio nel profondo, l'ho odiato, che m'ha fatto inrabiare come mai nessun libro prima. Un nervoso ma un nervoso che non ve lo posso spiegare.

Se non lo conoscete, sto libro vi spiego che è un esercizio di stile. L'autore inizia 10 romanzi, uno concatenato all’altro, dieci racconti ME-RA-VI-GLIO-SI che non terminano e che iniziano l’uno nell'altro. Generi completamente diversi, storie completamente diverse.

Poi vi devo spiegare come sono fatta io. Quando leggo qualcosa mi ci immedesimo. Per me la letteratura è vitale proprio perché riesce a farmi uscire dalla mia vita e mi permette di entrare in un'altra. Ed allora son li che leggo e mi concentro ed io vivo quella vita, provo quei sentimenti… e mi dimentico che è un esercizio di stile. Mi dimentico (corbezzoli!!!) che quel romanzo che mi sta prendendo di brutto NON finirà mai!

E allora una Sid inizia Se una notte d’inverno un viaggiatore e si sente proprio acchiappata dalla storia e dopo un po’ prende la prima batosta e ci sta male. Poi dice, ah! è vero! è un esercizio di stile. Continua, si sente acchiappata ancora di più dalla nuova storia ed ecco che arriva la sberla. Un po' nervosa mugugna Ah! esercizio di stile. Ricomincia e sto romanzo, cacchio, è il più bello che abbia mai letto in vita sua ma boom, un bel pedatone nel sedere e ne soffre. Rintronata balbetta: ecco! esercizio! stile! e ci riprova ed accidenti -ma che testa aveva quello che ha scritto sta meraviglia- ma ecco il gancio destro e lei a quel punto è proprio incazzosa. E finalmente si rende conto della verità. Lei continuerà ad illudersi e disilludersi per poi illudersi e disilludersi e via ancora vai forte così per dieci volte dieci che sono un numero altissimo secondo me.

Quel libro, che ho odiato tremendamente e che m'ha provocato fastidiosi tic all'occhio destro, io non l'ho mai finito, perchè se uno cerca la maniera di farmi imbestiare beh, è proprio questa... darmi l'assaggino e poi non completare le portate. darmi un capitolo e non finire il libro. iniziare 10 storie fantastiche e non terminarne neanche una.

Perciò Elena, Elena cara ed Elena gentile, Elena splendida ed Elena fantastica… tu adesso ti concentri e FINISCI questo racconto o io vengo a casa tua e mi tocca farti del male fisico.

Tipa - previously known as - turbo

Io sono una tipa da ristoranti etnici. Mi fa piacere che si capisca. Perché si capisce vero? E comunque, si! si capisce, perché quando alcuni blogger hanno deciso di fare una cenetta, uno di questi ha detto subito ristorante etnico vero? E poi, quando ci siamo trovati, all’etnico, mi ha detto che gli sembro una tipa da ristoranti etnici. Infatti è così.

Il ristorante etnico di sabato sera era un indiano ed oltre ad essermi divertita sul parecchio con brio, ho mangiato proprio bene. A parte tutte quelle spezie e quel curry che io non ho più evidentemente la capacità di ingerire mattoni che avevo a 20 anni e per tutta la sera, che per me è finita alle cinque di mattina, ho avuto una sete da bermi il
Brahmaputra.

Si evince che sono diventata una tipa da mensa ospedaliera.

29/04/09

‘na brava donna

Io son una brava donna. Ci ho anche un buon carattere. Cioè… io, secondo me, son brava e buona e poi c’ho un senso della sopportazione che arriva ad altissimi livelli. Tranne quei pochi giorni al mese e qualche giorno prima e qualche giorno dopo quei pochi giorni al mese.

Non sono mica perfetta eh! Per esempio sono permalosa. Ma poco. Tranne quei pochi giorni al mese e qualche giorno prima e qualche giorno dopo quei pochi giorni al mese.

E’ inutile nascondersi dietro un dito seppur medio. Il trambusto ormonale mi provoca squilibri ormonali ed io allora mi trasformo in Godzilla ma solo pochi giorni al mese e qualche giorno prima e qualche giorno dopo quei pochi giorni al mese.

io son buona e brava e poco permalosa almeno una settimana al mese. Secondo me.

Ctrl+Alt+Canc

A me una volta è successo che ho fatto incazzare uno e questo m’ha risposto che mi avrebbe cancellato dalla rubrica del telefonino. Che, al giorno d’oggi che nessuno scrive o ricorda più un numero, cancellarti dalla rubrica del telefonino significa togliersi ogni possibilità di richiamarti. Questa cosa all’epoca l’ho trovata bambinesca… come se i ricordi potessero essere annullati dal tasto canc di un aggeggio elettronico, e così risposi un calmo e pacato “mavaccagareva”. Solo che, per motivi diversi e comunque per colpa mia, questa cosa mi sta capitando adesso e pur continuando a trovarla terribilmente bambinesca, non posso fare a meno di pensare che, oggi, se qualcuno ti vuole annullare dalla sua vita basta che clicchi il tasto canc dei suoi aggeggi elettronici.

28/04/09

meteopatica

In effetti per essere novembre è proprio un bel novembre. Io, ieri sera, ho acceso il riscaldamento. Un po’ mi vergognavo ma la roba bagnata era due giorni che era bagnata e non si asciugava ed ormai devo anche rilavarla che puzza di cagnone.
A me capita spessissimo che la roba puzzi di cagnone… questo perché vivendo sola per riuscire a fare una lavatrice devo aspettare di avere un botto di roba sporca. Quando ormai non ho più niente da mettere allora comincio con quella del bianco, e poi vado con quella del nero, quella del colorato, quella della biancheria e quella degli asciugamani. E siccome sono nel vortice del lavaggio lavo tutto per una giornata intera così mi sento molto fiera di me e massaia insaid però poi non so dove asciugarla sta roba e la metto una sopra l’altra ed alla fine l’umido del sopra va all’umido del sotto e ci vuole una settimana che la roba asciughi prendendo, appunto, odore di cagnone. Che io lo odio moltissimo e lo sento anche a distanza, cioè guardo lo stendino e lo so già che ho fatto tutto il lavoro per niente e mi toccherà ricominciare. Ma, lo sapete, son donna positiva e la prendo con filosofia, perciò in quelle occasioni, esco e mi vado a comprare vestiti nuovi.

27/04/09

Questione di empatia

La mia amica oggi aveva un piccolo intervento al setto. Dato che era una cosa ambulatoriale e poi lei è una capitana coraggiosa non ha voluto né che l’accompagnassi né che l’andassi a prendere. Solo che doveva finire 2 ore fa e non l’ho ancora sentita. Così le ho mandato un messaggio pregno di ammore fraterno e di coinvolgimento: “allora? Ce l’hai ancora il naso?”.

update:
al mio messaggio amorevole è seguita un ora di silenzio. mi sono sentita un po' in colpa ed ho usato le vostre brillanti idee per cercare di sdrammatizzare la drammatica situazione (io, di voi, non mi fiderò maaaai più!).
a quel punto sono seguite altre due ore di silenzio e solamente al mio SMS: PANICO!!! se non mi rispondi comincio a chiamare gli ospedali, mi ha chiamato ridendo che era tutto a posto.
e comunque io, di voi, non mi fiderò maaaaai più!

23/04/09

Prosit!

da Roberto :-D

Anatomia di una truffa.

Un tizio che non conosco mi ha contattato, dall’estero, per comprare del materiale da me. Io gli ho detto, guarda tizio, mi stai simpatico che vuoi comprare da me e ti ringrazio ma io non ti conosco. Perciò facciamo una cosa bella, tu mi mandi i soldi e io spedisco.
Lui è un tizio bravo e mi manda subito un pagamento della Barcleys con una valuta a 5 giorni dopo. Io mi sento un po’ dispiaciuta della cosa e gli dico, Tizio avevi tanta fretta e mi paghi tra 5 giorni? Io ti spedisco tra 5 giorni, questo lo sai no? (ammmico mio!)
A quel punto il Tizio, che è bravo, comincia a fare il suo lavoro. Mettermi sotto pressione e contemporaneamente convincermi che il suo posizionarmi delicatamente a 90° non ha a che fare con l'idea di fottermi meglio.
Mi fornisce nome ed il numero di telefono della sua banca perché io chiami per avere la certezza che il denaro è partito. Poi comincia ad infamare la sua collega che ha fatto un pagamento così lungo. Poi mi spiega che così lo rovino. Che lui ha bisogno del materiale domani. Che il suo cliente gli annullerà l’ordine. Che non è colpa sua, sapete, le cavallette. Come dicevo il suo lavoro lo fa bene. Mi mette sotto pressione e mi fa sentire in colpa, mi prega di aiutarlo e mi fa sentire generosa. Egli mi ha capita. Lo sa che c’ho il cuore tenero. Diciamolo, è riuscito a far sbocciare un feeling senza precedenti, mi sente così dispiaciuta per le sue traversie che lo sa che io provo ormai un grande sentimento d’ammore.
Così vorrei che i posteri sapessero che è stata tanto dura, per me, dirgli - Oh Tizio, Tizio caro, è tutto molto bello e molto commovente ma, vedi, a me non me ne frega una cippa.
Comunque oggi era il giorno e chiaramente i soldi non sono arrivati. Col sorriso sulle labbra l’ho chiamato per sentire la mia bocca pronunciare le parole che da 5 giorni sapevo avrei pronunciato ed esattamente “sei un coglione” ma, guarda caso, non mi risponde. Poi, per curiosità ho provato a chiamare la Barcleys, non il numero che mi era stato dato, ma quello della filiale. E chiaramente non avevano mai sentito parlare del funzionario che aveva firmato il mio bonifico.
Ed allora, Tizio al quale avrei voluto dire “sei un coglione” ti spiego che le truffe non si fanno così. Le truffe si fanno che paghi e spedisco, paghi e spedisco, paghi e spedisco e quando siamo ormai amici, alla prima volta che mi fido di te me la metti nel culo. Ma farlo così, damblè… ci poteva cascare soltanto tua sorella.
Scemo!

Lo sciarm, la class e l’elegans

Quattro ore andare, quattro ore tornare, cinque di dimostrazione senza fermarci mai un momento. E neanche un caffè avete offerto.

22/04/09

Eh! ci ho il premio! Son blogger e ci ho il premio!

Vabbè è chiaro! Son blogger mi cucco il premio. Sapere perché l’ho preso sarebbe buono ma se proprio devo andare di fantasia immagino sia per la mia fighettitudine estrema (potete andare di verdura adesso! Preferisco carciofi e pomodori grazie!)
Comunque ringrazio Sancla che è donna scatenata e di alto buon gusto ad avermi nominata. Brava. Hai fatto bene. Mi sei arrivata! (questa non è mia purtroppo è dello Splendido Quarantenne e gliel'ho rubata per far bella figura!)
Regola vuole che io, che son donna generosa e quindi l’avrei fatto, giuro, comunque, giri cotanto premio ad altri sette meritevoli. Ma, dico io, e dove li trovo altri sette blog meritevoli di cotanto premio?
Cioè… tolti me! La Sancla che mi nomina! La Fata che nomina la Sancla! Chi ci rimane in questa blogsfera? (ora potete aggiungere insalata verde. Anche il cavolfiore non mi spiace ma non intero che c’ho paura della commozione cerebrale). Ed allora io sette nomi li avrei anche trovati ed avrei pure le motivazioni che senza motivazioni che premio posso mai dare se non lo motivo? Ma tutte le motivazioni son noiose e quindi le unisco in un'unica motivazione omnicomprensiva.

PERCHE’ SON BRAVI RAGAAAAZZI

e perchè m’ha fatto scoprire feedfriend: fujiko
e perché m’ha fatto scoprire trabucco: in the mood for writing
e perché m’ha fatto scoprire bernhard: nulla che mi basti nulla che mi guasti
e perché m’ha fatto scoprire la vita da badola: si chiama massimo questo blog
e perché m’ha fatto scoprire le mutande leopardate: splendidi quarantenni
e perché non smette mai di correggermi: cattiva maestra
e perché m’ha fatto scoprire un mondo: via della viola

tutti gli altri che son tutti quelli che sono nei miei link (che sennò non ci sareste nei miei link se io non amassi veramente leggervi) beccatevi l’inutile premio “Sid vi adora” e la motivazione è proprio quella che vi adoro. :-D

21/04/09

Per Vale, Linda e le altre :-)

Memore della strigliata di capo ricevuta in occasione del mio post – post ParmaCamp, questa volta avviso per tempo che non si dica che sono brutta e cattiva. E lo faccio per segnalare una ghiotta opportunità (bello ghiotta opportunità vero? Ne son particolarmente contenta). Questa ghiotta opportunità unisce il dilettevole al dilettevole.
Finalmente un BarCamp dove non si parla di tecnologia (bleah che noia) ma di letteratura (iuppi), dove non si va a casa alle sei di sera ma si rimane a guardare gli spettacoli di Guido o altri laiv event (iuppi) e soprattutto in concomitanza con la fiera del libro di Torino che se uno è stufo di conoscere tutti questi blogger intelligenti, belli e raffinati può sempre gettarsi nella bolgia libraria.
Oltretutto a Torino fanno un bollito che è una roba da urlo!

Per sapere di che si tratta leggete qui.
per dire che parteciperete andate qui.
la lochescion è questa.
la fiera del libro invece si tiene qui.

ah... tutto questo non sarebbe stato scritto se non me ne avesse parlato LUI

20/04/09

Un piccolo passo per l'umanità...

ecco... io son qualche giorno che ho cancellato gli 111 che avevo aggiunto ad un nome nella rubrica del mio cellulare. ora quel nome è andato a finire nel luogo che gli compete. alla lettera S.

C’erano una italiana, un francese, uno spagnolo ed un portoghese…

Erano tutti molto giovani e si trovavano a Londra per lavoro e gli pareva brutto essere costretti a parlarsi in inglese possedendo tutti lingue tanto belle. Decisero così, appena arrivati al ristorante, che quella sera, nessuno di loro avrebbe dovuto parlare altro se non la propria lingua (e niente gesti!). Come lo spagnolo aveva predetto la serata finì alle cinque della mattina tra cena, dopo cena, campionati europei di biliardo (girano voci non ancora smentite che, quando è suonata la sveglia alle 7.00, l’italiana voleva picchiare qualcuno). A distanza di anni, ancora oggi, quando si rivedono, non possono evitare di ridere sguaiatamente. Che non lo potete capire quanto si sono divertiti.

17/04/09

La regina (Pablo Neruda)

Io ti ho nominato regina.
Ve n'è di più alte di te, di più alte.
Ve n'è di più pure di te, di più pure.
Ve n'è di più belle di te, di più belle.

Ma tu sei la regina.

Quando vai per le strade
nessuno ti riconosce.
Nessuno vede la tua corona di cristallo, nessuno guarda
il tappeto d'oro rosso
che calpesti dove passi,
il tappeto che non esiste.

E quando t'affacci
tutti i fiumi risuonano
nel mio corpo, scuotono
il cielo e le campane,
e un inno empie il mondo.

Tu sola ed io,
tu sola ed io, amor mio,
lo udiamo.

16/04/09

Perché ho fatto bene ad andare a vedere Che – L’argentino di Steven Soderbergh

Perché è proprio un bel film. Girato da uno che si vede che c’ha la mano e l’occhio buoni. Perché è interessante che mica tutti sanno la storia di Ernesto Che Guevara ed invece bisognerebbe. Perché Benicio del Toro… mammamia mammamia non mi fate parlare. Perché Camilo e Raul Castro… mammamia mammamia fatemi tacere per favore non chiedetemi nulla che potrei scadere nella volgarità.
Ma soprattutto…
(saspens!)
Perché prima del cinema mi sono andata a bere lo spritz e davanti a me è comparso, in assoluto, l’uomo più bello del mondo. Che uno dice, e com’è l’uomo più bello del mondo? Come quello che mi si è parato avanti ieri mentre sono andata a bere lo spritz!!!
E insomma era talmente bello ma talmente bello che io, che non sono una che fa queste cose, non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso e continuavo a dire alla mia amica, Leti guardalo ma l’hai vista quella roba pazzesca lì? E lei ma cretina, c’avrà 10 anni meno di te, ed io e cosa c’entra… c’ho le pupille gustative giovani.
E lui ad un certo punto deve avere avuto i miei bulbi oculari addosso che gli facevano umido e si è girato verso di me (forse per restituirmeli anche se io -per me- glieli lasciavo quanto voleva) ed io non ho abbassato lo sguardo anzi, ho cominciato a camminare verso il cinema ma continuavo a guardarlo che mi son detta, io lo sguardo non lo abbasso, cacchio me ne frega? Io l’uomo più bello del mondo e quando lo rivedo? E Letizia mi ha preso a braccetto che il film stava per iniziare altro che cazzate ma io non volevo seguirla ed ho cominciato ad opporre resistenza perché io stavo guardando l’UPBDM che guardava me che guardavo lui. E insomma meno male che la Letizia mi trascinava sennò a sta ora ero stampata sotto il metrobus.

15/04/09

il mio veterinario

Il mio veterinario è specializzato in serpentologia. Questo perché la specializzazione in animali anormali, tipo i serpenti, ti permette di chiedere più soldi rispetto al cane gatto topo elefante (non manca più nessun…).
Allora siccome lui è esperto mi raccontava che ne aveva un paio a casa e che in effetti, ce n’erano una decina anche in studio. Ed io ho domandato, come in studio (?!?). e lui ha risposto, beh! si, dietro di te. Io mi son girata piano piano tipo raggelata nel sangue e poi l’ho visto ed ho tirato un urlo.
Che voi non lo sapete ma il serpente, nella teca del serpente, siccome è fermo immobile e serpenteggia silenzioso te non te ne accorgi che ce l’hai lì attorno anche perché magari sei tutta nervosa che hai portato il Loreste, il Vasietto, il Giacomo ed il Fuffinnen a vaccinare e ti dispiace che degli amorini così carini debbano subire la puntura che la puntura è la cosa più brutta del mondo. E così tu entri che hai la cesta con quattro quadrupedi dentro che pesa un quintale e loro piangono e tu sei mortificata e non ti accorgi. Poi il veterinario ti dice “dietro di te” e tu tiri un urlo.
Poi vado per pagare e mi siedo vicino alla scrivania e tiro un altro urlo. E insomma era tutto un girarmi ed urlare e lui mi ha chiesto se per favore i gatti li portavo da un altro veterinario più bravo di lui.

14/04/09

Non so voi


Ma io regalo solo cose che piacciono a me. Frega una cippa se il destinatario aborre aborra aborrisce è disgustato dal mio (buon)gusto. Un regalo è fatto col cuore solo se acquisti qualcosa che ami. Deve rappresentarti e raccontare qualcosa di te. Far capire che quando l’hai acquistato hai pensato al destinatario attentamente ed hai desiderato consegnargli qualcosa che amavi. Quella persona dovrà poter guardare quell'oggetto e considerarlo unico ed avere sempre a mente perché e quando e da chi gli è stato donato. Il regalo, per me, lo devi amare quando sei lì che lo scegli. Lo devi amare e quindi lo devi comprare col sorriso, felice che chi lo riceverà avrà una piccola parte dei tuoi pensieri, racchiusi li dentro e saprà che non hai fatto una cosa tanto al chilo per toglierti il pensiero, ma anzi, che c’è stato dell’impegno, della attenzione e della cura.
Il problema è che quando compri un regalo in questo modo, <mode carogna: ON> poi ti scoccia tantissimo… regalarlo!

11/04/09

Sincerità per sincerità

Non amo i blog letterari. A me piacciono quelli che raccontano di se. Mi piace chi apre una piccola porticina di casa sua e mi ci fa entrare dentro. Soprattutto mi piacciono quelli che mi fan sorridere che a me gusta prenderla alla leggera.
Non amo i blog letterari ma dovrei dire che non li amavo. Perché da quando son qui su blogger, da quando ho scoperto Stark (che adoro per questo) e grazie a lui Mauro Gasparini (al quale ho giurato eterna geishitudine con questo) e grazie a lui le storie di FataCarabina (devo ricordarmi di prometterle la fornitura omaggio di spritz per i prossimi 5 anni per questo) e poi anche Elena (che mi ha aperto un mondo con questo), ecco, quasi quasi, i blog letterari mi piacciono più di quelli che non lo sono.
Siete parecchio geniali ragazzi e quindi: vi odio, mi state antipatici e c’ho l’invidia che mi mangia a morsi! (LOL-lamente parlando eh!) :D

10/04/09

Fighiure di chiulo /2

Io non riesco a parlare in pubblico. Una volta ero a Parigi per un dealer meeting e in questa grossa sala riunioni c’erano una cinquantina di persone provenienti da tutto il mondo. Per sciogliere il ghiaccio ed essere tutti ammici s’era deciso che ognuno avrebbe dovuto semplicemente alzarsi, dire il proprio nome, il nome dell’azienda e la nazione di provenienza. Facile no?!? Quando è arrivato il mio turno erano dieci minuti che mi ripetevo il mantra “che ce la posso fare”. Poi mi sono alzata in piedi e lo sbalzo spaziotemporale mi ha spostato tutto il sangue al cervello ma invece di svenire sono riuscita a presentarmi con un gridato “CHE CE LA POSSO FARE!!!!”.

(i pusher!!! voglio il nome dei vostri pusher!!!)

@massimo: io, l'ultima volta che ho parlato in pubblico (anch'io parlare in pubblico un disastro), ho esordito dicendo Portate pazienza, parlare non è la cosa che so fare meglio, e parlare in pubblico è una delle cose che so fa peggio in assoluto. Appena ho finito di dirlo, una persona nella platea si è alzata e se n'è andata.

@fatacarabina: La scorsa estate ho faticato a condurre un dibattito sul nucleare alla festa dell'unità, tra zanzaroni che mi bucavano la schiena e sul fondo della sala gli amici che mi perculavano, muovendo la testa all'unisono, in segno di dissenso. E' stato terribile, ma ho retto finché non ho dato la parola ad un signore che non la smetteva, poi, più di parlare. Alla fine mi è scappato un " emmò basta eh", che ha zittito la sala. Orrore :)

@john:
Parlando con una persona questa si qualificò come grande estimatore e collezionsta di "Maggiolini". Pensando si riferisse al maggiolino volkswagen gli parlai dell'auto lui rimase ad ascoltarmi eppoi rispose: "I maggiolini sono mobili antichi!" Da allora evito accuratamente discorsi su collezionismi vari.

@peppermind:
Ero ancora alle medie, e si giocvava sul campo da tennis dell'oratorio, che ra gratis, che era libero perché: era ancora pieno di neve, ghiacciata, che aveva fatto tempaccio fino a due giorni prima. Morale: facciamo una partita, un doppio, veramente eroico, ai miei occhi da adoratore di mechinrò e borg, tra scivolate sulla neve ghiacciata, e volè a rischio di morte tra i ghiacci. Ci prendiamo uan pausa, poi rientriamo per finire la partita, io esclamo, con voce da commentatore televisivo: "ed ecco gli eroi di uimbledon che rientrano i cam-" Scivolone, culata da lacrime istantanee, e scivolata per qualche metro, senza controllo degli arti... e non ero mai caduto durante la partita, deh.

09/04/09

Le piccole cose che ti cambiano la giornata /1

Ricevere una mail dove, in un elenco di cose da fare, la sesta voce dice così:
"le devo dire che le voglio bene"
(ah! Quella LE sono io!)
:-)

Piccole cronache di viaggio /3

Qui Pulau Perhentian posto da favola se si eccettuano le piogge giornaliere, dopotutto questa e' foresta pluviale anche se a guardare la spiaggia sembrerebbe il paradiso. Ce ne accorgiamo anche dal florilegio di vita animale che ci circonda, iguane di due metri (e incintissime) e ragni grossi come uova compresi.
Ciao.
Tuo fratello.

nds: Sii, tutto bello, tutto interessante, foresta pluviale, florilegio, iguane incinte ma... RAGNI GROSSI COME UOVA?!?!?!?! AAAAAAAGH!

08/04/09

Il sonaglio (Camilleri)

Attenzione! Spoiler !!!
Andrea Camilleri è bravo ma così bravo che è l’unico autore, che conosca, in grado di far sembrare normale, sensato, coerente e perfino eccitante farsi una pecora.

06/04/09

Piccole cronache di viaggio /2

Io avevo organizzato tutto benissimo. Noi si va in Liguria per un weekend culturale: in primis Simenon e poi l’architettura, l’arte, la natura ligure. Le bellezze della regione più bella d’Italia, visitate palmo-palmo nella sua Riviera di Levante. E’ finita che ora sappiamo perfettamente la differenza tra Vermentino e Pigato. Che alle 10.00 di sera di sabato siamo collassate per coma etilico. Che nel frattempo abbiamo scoperto che la focaccia genovese è qualcosa di molto simile al nettare degli dei. Che come cucinano il pesce da Antonio a Santa Margherita Ligure, mi spiace, signori, non ce n’è per nessuno. Che la focaccia di Recco è qualcosa che ti commuove quando hai la fortuna di gustare il primo boccone. Che la farinata di ceci, ma perché non c’è anche a Padova?!? Che il Polpo Mario del Polpo Mario è di un morbido da paura ed io vorrei capire come si fa a cucinarlo così. Che però, almeno questo, lo spritz lo sappiamo fare meglio noi.

04/04/09

Peccato che sia gay*

Per me uno col genio pazzesco furibondo di Pedro Almodovar, per me uno che ha potuto concepire “ma che cosa ho fatto io per meritare questo?”, per me uno così è un peccato che è gay che io gli farei la corte una volta al giorno tutti i giorni e due volte la domenica.

* gay può essere liberamente sostituito con “residente in Spagna” e “famoso ergo irraggiungibile” a seconda del vostro gusto personale.

03/04/09

E felice canto, beatamente.

Sabato mattina sono andata a farmi un giro alle piazze. Era bel tempo e col bel tempo fare la spesa alle piazze è una cosa che ti fa sentire una signora. Non ci mettevo piede da 2 anni. Che quello delle piazze, del sabato mattina, è un mondo a parte e se non lo frequenti al sabato mattina non lo puoi capire. Ed io erano due anni che non ci entravo. Prima guai a mancare l’appuntamento che io avevo i miei negozi dove proprio sempre andavo a comprare e guai io da un altro verduraio non ci potevo andare, io dovevo andare dal mio e basta, e poi c’era anche il giro dei bar, per l’aperitivo e la tartina. E poi comprare il giornale e finalmente, all’ora di pranzo, sedersi a leggere ed a prendersela comoda col sole in fronte (voglio vivere così). Ecco dunque io avevo la mia liturgia che rispettavo tutti i sabati e che da due anni non ci mettevo piede.
E sabato mattina sono andata a farmi un giro alle piazze. E sono tornata nei miei negozi liturgici ed ero anche un po’ dimessa che quasi mi vergognavo di essere sparita per così tanto tempo dopo che per anni noi ci si era incontrati tutti i sabati mattina, e due chiacchiere e un assaggio e un po’ di sconto e te la tengo io la busta vai a farti i tuoi giri.
E tutti appena mi hanno vista mi hanno riconosciuta. Io non me l’aspettavo proprio. Tutti i negozianti mi hanno salutato. Con affetto. Mi hanno sorriso. Fatto tanti complimenti che negli ultimi due anni io ho perso 10 kg e quindi meglio son meglio di prima… e insomma tutti a chiedermi come stavo, come non stavo, e poi a darmi un assaggio, due chiacchiere, un po’ di sconto e la tengo io la busta vai a farti i tuoi giri.
Insomma… è stato proprio bello.

Piccole cronache di viaggio /1

Io sono sempre qui in Malesia e soffro con Sam del terribile caldo afoso dell'equatore. Ora siamo a Cheranting. Costa est. Un posto davvero rilassante anche se con poche comodità. Rispetto all'India qui c'è l'immobilità assoluta benché il tenore di vita sia indubbiamente più alto. Staremo qui per altri due giorni e poi credo che saliremo verso nord ancora un poco visto che l'ultima tappa sicura sono le incantevoli isole Perhentian. Viaggiare in compagnia è decisamente meno avventuroso e più complesso ma in compenso non ci si annoia e devo sforzarmi per entrare in un internet point a scrivere. Sai quanto orso sono....
Omaggi saluti e riconoscimenti da un posto col 90 per cento di umidità.
tuo fratello.

Giringiro per l’arco costituzionale

Leggevo sul corriere, questa mattina, che Zipponi è passato dal PRC all’IdV. Io Zipponi ero andata a sentirlo quando si era candidato. C’era Bertinotti con lui quella volta. Pochi mesi dopo abbiamo vinto e pochi mesi dopo siam tornati a casa. Leggere la notizia, questa mattina, mi ha stupito e dispiaciuto. Per tutto quello che in se comporta, tipo che il PRC come lo conoscevo io non esiste più. E anche che capita un po’ troppo spesso, per i miei gusti, che la gente cambi bandiera, facendosi magari tutto il giro dell’arco costituzionale, solo per avere la sua bella poltroncina. Non voglio dire che questo è il caso perché non lo so, mica mi chiamo Zipponi, penso solo che, comunque, non è un bel vedere.

02/04/09

Oui je suis le spriss all’aperòl

Qualche tempo fa stavo rientrando da Bordeaux per un viaggio di lavoro nel quale avevo fuso la carta di credito (non indagate!).

Guidavo da parecchie ore quando mi sono accorta di dover, tassativamente, fare pipì (adesso!). Ho fermato l’auto nella prima piazzola di sosta che ho scoperto provvista di fantastici bagni chimici e sono entrata nell’unico libero che, con la sua porta sgangherata, pareva urlare: non farlo! Ed infatti quando ho tentato di uscire ho avuto conferma di essermi chiusa dentro. Dato che viaggiavo sola in un nano-secondo ho visto, come in un (brutto) film, il ritrovamento del mio cadavere mummificato e contemporaneamente, mentre l’ansia mi attanagliava le budella, son riuscita a pensare, convincendomene, che nessuno avrebbe capito l’inglese e se pure avessi urlato aiuto o help sbattendo i pugni sulla porta, nessuno sarebbe arrivato in mio soccorso (io non c’entro. È tutta colpa del panico).

Fatto sta che, nonostante non parlassi francese (scolastico) da almeno 15 anni… io, in un idioma praticamente perfetto, con una pronuncia di cui mi stupivo man mano che usciva la voce, con una proprietà di termini da linguista, ecco io pronunciai, IN FRANCESE con una calma da monaco zen, le seguenti parole: "scusatemi signori, sono rimasta chiusa qui dentro. La porta è bloccata. Potreste cortesemente chiamare l’addetto così che, con gli utensili appositi, venga ad aprirmi?".

E mentre parlavo, la fronte aggrottata e lo sguardo incredulo verso il soffitto pensavo: ma come sto facendo a farcela?

01/04/09

parole a spasso

Domenica ho conosciuto una donna fantastica che scrive in modo spettacolare. Leggetevilla!