28/02/09

Peyton Place

Il ritratto di un'epoca. L’america provinciale degli anni ’50. un libro nato per essere un romanzetto scandalistico che diventa il numero uno (o due o tre) di vendite al mondo. A me non m’è piaciuto per niente. Il libro è un coacervo di violenze, incesti, rancori, odi, bugie, ignominie, piccolezze, chiacchere. E’ un concentrato di umana miseria e, pur capendo lo scandalo che ha suscitato in quell’epoca, quando il pensiero comune era nascondere, comunque e dovunque, le sporcherie in virtù di una immagine perbenista da mantenere e pur accettando che questo tipo di libro potrebbe essere riproposto in qualsiasi periodo storico, questo compreso, l’ho trovato pesante ed esagerato. E comunque svolto in modo troppo superficiale.

27/02/09

in quanto ignoro

Se guardate nel dizionario, alla voce ignorante ci trovate la mia faccetta sorridente. Ed infatti, in quanto ignorante - che ignoravo - non avevo mai nemmanco sentito nominare W. Somerset Maugham. Salvo poi, in libreria, trovarmi una caterva di libri uno appiccicato all’altro tutti scritti da sto signore qui. Poi l’Adelphi non è l’ultima arrivata. E la Greta Garbo in copertina m’è sempre garbata parecchio. E così ho comprato “il velo dipinto”. Ed in effetti è un libro d’altri tempi… non solo per l’ambientazione ma, soprattutto, per il tipo di scrittura che ricorda parecchio la fighetteria snobbereccia degli anni 40-50.

Il libro è tristissimo. Alla Greta Garbo le vorresti togliere la pelle dal viso per quanto è scema. Ma credo rappresenti bene il ritratto di un'epoca in cui tutto era parecchio più apparenza che sostanza. C'è il riscatto finale per quanto il testo non abbia un lieto fine. Il tipo di scrittura e l’ambientazione non è proprio nelle mie corde ma devo dire che l’autore mi ha colpito e credo ne leggerò altri.

Il mio ex capo

Una volta mi dice "Sid, sto partendo per Milano. Fai in modo che mi ricordi, quando sono per strada, di chiamare Tizio che devo dirgli una cosa importante." (che gran bastardo eh?!?)

Ora… lui lo sapeva che io ho una memoria a breve termine che dalla storia della mia vita hanno tratto Memento. Perciò quello era un suo modo infingardo per mettermi alla prova e dimostrare quando io fossi, come sempre, poco affidabile nel lavoro di segreteria.

Sapendo che me ne sarei dimenticata (ce l’ho tatuato sul braccio destro) fiurba come una faina ho preso i post-it. Sono andata giù nella sua auto e gliene ho attaccato uno sul volante con su scritto: si ricordi di chiamare Mister Tizio. Poi già che ero lì mi è venuta paura che sul volante non lo vedesse ed allora gliene ho attaccato un altro sullo specchietto retrovisore. E poi presa da questa cosa, che, d’improvviso, mi pareva simpaticissima, gli ho tappezzato tutto il cruscotto ed il volante ed il cambio ed il sedile… ovunque ho attaccato bigliettini con su scritto: ehi! Chiamare Tizio! Ollallà Tizio pliis! Chiamare il mister o son cazzi. Oh! Tizio! Mister Tizio! Ricordare chiamare Tizio! Ehi! Capo! Si deve ricordare di chiamare Mister Tizio! e tutta roba così. Ho consumato un pacchettino di post-it e me ne sono tornata in ufficio.

Dopo mezz’ora lui scende. Va alla macchina. Cinque minuti e ritorna nel mio ufficio con un sorriso che va da qui a lì e dice:
  • Sid?
  • Si capo?
  • Deficiente!
(LOL)

26/02/09

Being faighe is not so faigo

Lavorare in discoteca è un figata. È l’unico caso in cui lavorare mentre gli altri si divertono prende un accezione positiva. Pare che tu non sei lì per guadagnar dei soldi facendoti un culo disumano (perché credetemi, se il locale funziona ci si fa un culo disumano). No, chi ti guarda è convinto che tu sei stata appositamente scelta tra uno svariato numero (file e file) di pretendenti fighe solo perché sei la più figa. Ovviamente non è vero ma dietro quel bancone tu diventi una dea mentre le gnocche in pista non sono poi così eccezionali. Ho ancora il ricordo della quantità di bigliettini, numeri di telefono, tentativi di approccio in cinque anni di quella vita. Per non parlare della gente che mi riconosceva per strada! quasi che fossi una rocchestar de noantri. Insomma, diciamocelo, un toccasana per l'autostima! (però non ditelo a nessuno che alla fine, a noi dee, ci toccava pulire i cessi!)

25/02/09

Dare la cera, togliere la cera

Ieri sera son rientrata a casa che mi son detta adesso mi faccio la ceretta che son stufa di mettere i pantaloni. Eppoi ho cominciato con la gamba destra e ci ho messo una vita che io non son brava a farmi la ceretta da sola che, soprattutto sul polpaccio, voglio dire, mica sono un polipo no? E allora devo stare in piedi ma tutta piegata con la schiena all’indietro intorcolata cercando contemporaneamente di stendere la cera, togliere la cera, strappare la cera che non è un bel vivere.
Dopo un’ora mi son detta che ero stanca e che mi riposavo un attimino e mi son svegliata stamattina alle sette e così oggi sono in giro con una gamba fatta e una no.

Quello che ti meriti (anne holt)

Un bel giallonzo. Su Anobii ne ho letto peste e corna. Tipo che era scontato e che tutti avevano capito chi era “l’assassino” già a metà lettura. Io no. Io me lo son letto di gusto e l’ho trovato proprio fico come giallo e anche ben scritto anche se non c'è la storia di sesso tra i protagonisti. Però è chiaro che leggere i commenti degli altri mi costringa all’autocritica e soprattutto, a pormi parecchie domande.
Qualcuna.
Una.
ma come si fa a capire chi è il colpevole se non c'è nessun maggiordomo?!?

24/02/09

scene da una vacanza

Questo video è stato girato con una macchina fotografica... a tradimento (!!!) quest'estate... alle Hawaii (ed allora me lo merito pure di soffrire)

pregasi astenersi commentatori anonimi sulla qualità del mio accento veneto! LOL :D

23/02/09

Per anni ho fatto doppi lavori.

Dopo un periodo scolastico in cui non alzavo neanche le lenzuola nel letto, quando ho cominciato a lavorare l’ho fatto “seven day a week”. Durante la settimana irreprensibile segretaria. Nei weekend, scatenata barista in discoteca. Avevo vent’anni e queste cose mi pareva di reggerle senza problemi. Dopo qualche settimana di questa vita però, il mio bisogno primario era virato, dal cibo al sonno. Ne ero in debito costante e dove mi posavo dormivo. Durante la pausa pranzo in ufficio mi stendevo sul divanetto e chiudevo gli occhi un oretta. Avevo praticamente smesso di mangiare se non per la minima sussistenza dato che non mi reggevo in piedi dalla stanchezza ma… non dimagrivo. Di un etto. Magra son sempre stata magra ma dopo settimane di quel tipo di vita ero sempre lì. 52kg e non se ne usciva.

Dopo qualche mese una mattina arrivo in ufficio praticamente brancolando. Non mi reggo in piedi ed ho i sudori freddi, uno schifo. Non faccio in tempo ad entrare in studio che guardo il mio capo e gli faccio. Io me ne torno a casa che non sto bene. Arrivo a casa e mi metto a letto. Per due giorni. Quando ne sono riemersa pesavo 45kg.


Lo so che non mi credete però vi giuro che è così.

20/02/09

the beauty and the beast

Con Marco-il-bello si era usciti un paio di volte almeno quindici anni fa. Marco-il-bello era bello ma bello da impazzire. Un figo proprio! che non ti spieghi perché cacchio uscisse con una come me. Ergo capisci che oltre ad essere bello esso era particolarmente compassionevole e buono. Un omino proprio da sposare o quandomeno da spupazzarsi nei giorni dispari. In effetti si è sposato tredici anni fa e ciao ciao Marco-il-bello che a noi, il mercato parallelo, non ci interessa. Comunque Marco-il-bello era bello ma noioso poverino il che è cosa abbastanza nota. Il bello puro, esso ti dona la sua presenza e con questo ritiene di aver fatto il suo all’interno della coppia. L’omo meno bello si prodiga un pochino di più e generalmente è spiritoso e fa bella mostra della sua intelligenza e, puta caso che sia un autentico obbrobrio, esso è gran amatore. (generalmente a questo punto uno comincia a fare i conti di quanti posso averne frequentati nella mia vita ma io son preparata e rispondo - parlo per sentito dire, lo faccio per darmi un tono.)

E insomma anche le favole più belle hanno un inizio e Marco-il-bello è di nuovo sul mercato. E noi si è usciti la scorsa settimana (non ci si crede eh?!? è ancora compassionevole!). Vi confermo anche che è rimasto sul favoloso spinto con in più una spruzzatina di grigio alle tempie che fa tanto riciardghiar ed a noi ci piace. Io avevo abbastanza rimosso la assurda motivazione della noia che mi aveva spinto quindici anni fa a non replicare la seconda uscita. Perché voglio dire… sono altre le cose che contano in un rapporto. Tipo che esista. E così mi sono presentata all’appuntamento infarcita delle migliori intenzioni accoppierecce. Dopo mezz’ora volevo spararmi in bocca.

19/02/09

Il dubbio

Come sotto: scordarsi i colpi di scena e l’azione pissicologica che si percepiscono dai trailer che il film è tutto dialogo-dialogo-dialogo. Ma be-is-si-mo!!!

Premetto che da quando ho visto Philip Seymour Hoffman farsi la Marisa Tomei (nds: nel nome del padre) ho rivisto le mie preferenze maschili. Non riesco a trovare un uomo meno attraente che mi farei più volentieri. Oltre a ciò si sappia che lo amo profondamente. È un grande grandissimo attore che, nonostante l’aspetto ed il fisico del caratterista, è riuscito, invece, a diventare un protagonista e mi immagino che ha Hollywood la cosa non sia proprio così facile.

Meryl Streep io non posso credere che non la sopportavo. Io vi giuro. Fino a qualche anno fa per me era il prototipo della “gatta morta”, della piangnona inutile. Poi ho guardato quella stupidaggine che è il Diavolo Veste Prada dove lei è fantastica, e bella e stronza e l’ha salvato, quel film. Ed a quel punto è diventato amore. ne il Dubbio fa la parte di una suora arcignissima e ci son dei primi piani veramente impietosi. La vedi che è vecchia. Brutta e cattiva e non puoi non amarla nel più profondo di te stessa pensando: da grande voglio diventare stronza così.

Anche qui… zero suspance, zero colpi di scena ma dialoghi pazzeschi. Intensissimi, da scarnificazione. Ed alla fine non sai se hai capito bene o non hai capito affatto e non sai bene che cosa è successo. Ma ti rimane il viso di quei due stampato nella mente ed è una cosa incredibile.

Frost/Nixon

Scordarsi pliis i colpi di scena e l’azione pissicologica che si percepiscono dai trailer che il film è tutto dialogo-dialogo-dialogo. Ma di livello, per me, spettacolare.

In Frost/Nixon il secondo (Frank Langella) superava di parecchie spanne il primo, che non riuscivo a non rivedere nel personaggio di Blair nel film The Queen. Blair-Frost è bravo non c’è che dire ma ha quell’aria da fighetta con quel nasino appuntito che continui a pensare per tutto il tempo ma cosa ci fa lì Blair? Invece l’attore che ha impersonato Nixon… che livello! Che livello signora mia!

Il film non è troppo facile. Personalmente ho fatto un po’ fatica a seguirlo perché non conoscevo, se non a spanne, la storia del Watergate mentre lì si citano nomi ed avvenimenti che, forse, andavano spiegati un po’ più approfonditamente per rendere più facile seguire il filo al pubblico mediamente ignorante che rappresento così bene.

La prova d’artista invece è magistrale. Buona la regia. Le immagini di repertorio. Le riprese con la colorimetria tipica del video anni 70. Frank Langella da oscar… perfetto. Meno credibile, per me, Frost, che fa un po’ la parte del pirla fino al riscatto finale. Comunque andatevello a vedello.

farsi la doppietta

E ieri sera mi son fatta una doppietta. Ho cominciato alle 20.00 ed ho finito alle 00.15. alla fine, devo ammetterlo, ero anche un po’ provata, ciò nonostante la cosa in se non è avulsa da grosse soddisfazioni. Personalmente ho sempre provato grande godimento e sicuramente la cosa giova al mio morale. Non riesco a farmele spesso anche perché è difficile trovare il partner che riesca a reggere certi ritmi perciò generalmente comincio in compagnia e finisco da sola. Anche ieri sera, per esempio, ho cominciato con il Lore che ho poi salutato alle 22.00 che era stanco morto e non se la sentiva. Ma devo dirlo che quando mi ha salutato, ho percepito l’invidia verso la mia resistenza.

Il primo film che abbiamo visto è stato "Frost/Nixon". Il secondo “Il dubbio”.

18/02/09

dialoghi surreali

Allora son lì che sto guidando per le strade di San Francisco quando la mia compagna di avventure mi guarda e mi fa.
  • Senti ma… secondo te…
  • Dimmi…
  • Mi sta cascando la faccia?
E non dico che ho inchiodato perché sulle strade di San Francisco se inchiodi poi torni indietro che la pendenza è quel che è, ma son rimasta un po’ colpita da cotanta affermazione e con tono stupefatto anzichenò ho tipo sputazzato una risposta tipo:
  • cadere cooosa?!?
  • Massì dai, la faccia
  • Dico ma sei impazzita?
  • Eh! non lo sai che dopo i 40 comincia a caderti la faccia?
  • Oddio! Lo dici perché sta cadendo a me vero?
  • Mannò… che dici?!?
  • Ecco lo sapevo! Mi sta cadendo la faccia.
Come se non bastasse che c’ho quasi quarantanni e son qui che aspetto che il 19 luglio mi spariscano tutte le diottrie. Che uno è lì tutto felice che guida per le strade di San Francisco e scopre che gli sta colando giù la faccia! Ma porc!!! #*%&!!!?@#

17/02/09

paura e delirio a Padova

In questo delirio di uscite a due dell’ultimo periodo comincio a domandarmi se siano loro, poveracci, ad esser fuori di testa (o in alternativa tirchi, noiosi, immaturi, pazzi furibondi) o se piuttosto non sono io che non son capace di capire l’universo maschile e la spiccata sensibilità.

Perché dopo un’altra serata come quella di venerdì scorso o mi do una regolata o è il caso che cambio lavoro e mi ritiro a meditare. Che non suona neanche male dai... da grande farò… l’asceta!!!

13/02/09

Sintomatologia della donna in crisi /4

fare acquisti sconsiderati...
o meglio considerarli giusto il tempo di cliccare COMPRA su Ebay.




comunque m'è andata bene che ho fatto un affare!
(LOLLO moltissimo)

La regola dei cinque giorni

Ero in camera caritatis con Laiza ed avevo la faccia da cocker sbattuto. E siccome lei c’è già passata mi ha detto. Tranquilla Sid. E’ tutto normale. Oggi piangi sei ore al giorno. Vedrai che domani ne piangi cinque ed in capo ad una settimana vedrai che ne piangi solo una… - Tu dici? - Per poi ricominciare daccapo! - Ah. ecco.

12/02/09

Gli effetti secondari dei sogni

E siccome non mi faccio più fregare dalle quarte di copertina. Il Prix des Libraires Francaises - che non so se abbia un significato in termini qualitativi ma il francese ha fatto sempre gran presa su di me - posso dirvi è da considerare affidabile. Intanto l’ha preso pure l’Eleganza del Riccio che è un libro bellissimo. E siccome una su una mi era andata bene ho provato anche con questo: “gli effetti secondari dei sogni” di Delphine de Vigan. E non faccio spoiler e non vi dico nulla se non che è la storia di due ragazzine in difficoltà in modi completamente diversi che si incontrano e si aiutano, che non vorrei che poi lo compra uno che si aspetta un racconto di ufo e poi mi manda a quel paese. Oltre a cio non parlo se non per dirvi che mi è piaciuto tantissimo. L’ho trovato intelligente e delicato. Mi ha preso. L’ho letto voracemente e felicemente. Ed io, come pure i libraires francaises, ve lo consigliamo di cuore.

11/02/09

Devo dirvi tre robe

La prima roba è che sabato c’era una seratona elegante e very gnocca insaid con le 3 dell’ave maria che noi si cucinavano gli gnocchi (da cui the need to be gnocc) fatti in casa in tre modalità fantasmagoriche quali, gnocchi semplici al pomodoro, gnocchi ripieni al gorgo con burro e salvia, gnocchi al cacao con sughetto di scampi. Voi non ci credete ma ve lo dirò io erano buonissimi tutti e tre. Ed il ho impastato i primi e messo il ripieno nei secondi.

La seconda roba che devo dirvi è che quelle due si son messe a parlar di viaggi che stan per partire per la Baha California che a me mi vien un nervoso ma un nervoso a sentir la gente che parla di viaggi che non faccio che sono andata in cucina ad aiutare la leti che faceva il caffè che anche lei parte e dovrei provare fastidio però io non lo sopporto proprio il “fare il caffè” e siccome lei non me l’ha rinfacciato, che le avevo detto che venivo ad aiutare, non l’ho invidiata (molto).

La terza roba è che la sera prima la leti era uscita con altre 4 dell’ave maria per un incontro al semibuio con 7 maschioni 7 che, a detta dell’unica che li conosceva, dovevano essere simpatici ingambissima veri signori non sapete che vi perdete ma io me li sono persi perché sono ancora troppo sconvolta dai recenti accadimenti sentimentali che mi contraddistinguono (si, insomma, mi brucia ancora un po’ il culo) però ero curiosa di sapere se in effetti avevo rinunciato alla serata con tom, brad e george clonati in un unico fantastico uomo che avrebbe guardato solo me per tutta sera e la risposta della mia amica del cuore, la donna più signorile ed elegante e fine che io conosca è stata: oh sid, meno male che non sei venuta che sennò ti facevi “du cojoni come du caciocavalli”. Ecco! dopo, vi giuro, m’han dovuto tirare su col cucchiaino!

10/02/09

io direi...

ieri sera, alle 20.10 ero da un cliente, per lavoro. Mi trovavo in uno studio televisivo e stava andando in onda una trasmissione di calcio. In regia, una ragazza dice, è morta Eluana, avvisiamo? E forse quello non era il momento. Forse bisognava che la notizia fosse confermata dalle agenzie. Io non lo so proprio dire perchè. So solo che quei 5 uomini e quella gallina spennata non hanno fatto un cenno. una parola. un minuto di silenzio. nulla. hanno continuato a parlare, come se nulla fosse, di calciatori e squadre per due ore e mezza esatte.

ed io ero lì per lavoro. che avevo un problema da risolvere. però ci son rimasta proprio male. ed allora, direi, che oggi è un buon giorno per non parlar delle mie solite stronzate.

09/02/09

il livello di penosità raggiunto

ho visto Milk la scorsa settimana con Leti ed il mawwow Pietro. ieri il mio ex mi ha invitato a vedere Milk che aveva voglia di "condividerlo" con me (così ha detto). ed io ho risposto che mi pareva un'idea fantastica che ci tenevo proprio tanto a non perdermelo quel film.
evidentemente c'è ancora tanta strada da fare prima che il mio livello di penosità e sudditanza raggiunga il suo limite.

07/02/09

scusi lei... cosa intende per generare un figlio?


perchè, vede, ho fatto un viaggio lungo stasera e per tutto il tempo mi sono risuonate nella testa quelle parole pietose... "potrebbe generare un figlio"... ed allora vorrei capire bene cosa intende signor presidente del consiglio. intende forse dire che domani Eluana si sveglia, si alza, va al lavoro ed incontra un tipo che le piace. si frequentano, si innamorano, poi decidono di sposarsi, vanno in cerca della casa, pensano a come arredarla. poi si sposano, fanno il viaggio di nozze, magari vanno a visitare l'India tornano e quando sono pronti, dopo qualche anno, decideranno di GENERARE UN FIGLIO.

è questo che intende?

o intende forse che magari, notte tempo, qualche gran pezzo di merda approfitterà di lei, dormiente ed indifesa e la ingraviderà?

lei, l'uomo che si porta cinque donne le cui età sommata non fa la sua, in vacanza in sardegna alla facciaccia della moglie, l'uomo che se ne esce con frasi che hanno a che fare col solito stornello sei gnocca ed allora te lo devi aspettare che ti violentano, l'uomo che meno di chiunque abbia dimostato non dico rispetto ma che proprio gliene freghi qualcosa delle "femmine"... è proprio lei che vuole "salvare" Eluana, una donna in pericolo di vita, una donna evidentemente libera, pensante, capace, indipendente a tal punto da poter GENERARE UN FIGLIO? o si è finalmente palesato ciò che lei pensa di noi, ciò che lei crede noi in realtà siamo?!? ... incubatrici, oggetti che servono a fare ciò che serve: eredi o elettori o tasse-paganti...

è per questo che vuole salvare Eluana, perchè dopo 17 anni ed un cervello e membra ridotti chissà come, lei domani si sveglierà, si innamorerà, viaggerà, sceglierà un menù al ristorante e deciderà che vuole fare un pò di sport e poi, forse che sarà arrivato il suo tempo, il tempo giusto per per generare un figlio?

ma lei non la prova mai un pò di vergogna? quel senso di umiltà e di misura che fa riflettere le persone prima di dare aria alla bocca? ma lei ascolta quello che dice? c'è qualcuno che ascolta quello che dice? perchè io ad ascoltarla non so se mi vien da piangere o da vomitare.

06/02/09

che ho fatto io per meritarmi questo?

Comprare “L’insegnante di astinenza sessuale” di Tom Perrotta semplicemente per aver letto la quarta di copertina è la prova provata che più le quarte di copertina urlano al genio più tu stai per prenderti una gran fregata.

05/02/09

Operazione Valchiria

Ieri sera sono andata a vedere Operazione Valchiria con quel gran fico di Tom Cruise che voi potete dirmi quello che volete di Brad Pitt, George Cluney e compagnia briscola che uno bello al naturale come Tom Cruise non esiste.

E allora sono andata a vederlo e per tutto il tempo fino alla fine ero lì tutta presa dal pathos e pensavo, ce la fa! Ce la fa! Uccide Hitler. Ce la fa! Si si si! Adesso lo ammazza e la guerra finisce!

Ma si può essere più scemi di così?

04/02/09

l’intensa vita di una quasi quarantenne

  • lunedì palestra
  • martedì: serata cinemino/cena letizia
  • mercoledì palestra
  • giovedì: segreto
  • venerdì palestra
  • sabato: uscite varie, amici, amiche, pretendenti, ex
  • domenica: pulizie e poi svacco di rilassamento. La domenica sera, cascasse il mondo, io non esco.
Ergo se faccio un conto, sono circa 2 mesi che non faccio una spesa come si deve. Normalmente entro in un super qualche minuto prima della chiusura o in pausa pranzo e mi prendo la verdura o il formaggio o il surgelato che mi serve per la sera in questione e per un paio di sere dopo. Per il resto il frigo è vuoto e, non capisco perché, puzza di cadavere. (ho esaminato la sua vuotitudine in lungo ed in largo e non riesco a trovare niente che causi quell’aroma spinto di morto).

Poi ho scoperto che l’uomo che mi fa pagare metà dei suoi conti. È un ottimo cuoco e guarda X Factor. Così succede che, visto che con lui a cena non ci uscirò mai più, noi ci si è organizzati che il lunedì viene da me a guardarlo. La scena si svolge più o meno in questo modo.

Io rientro dalla palestra alle 9.00, arrivo a casa ed accendo il fuoco sotto il pentolone per la pasta. Appena lui suona il campanello io apro e mi rifugio in bagno dove vado finalmente a farmi una doccia ed a sistemarmi. Nel frattempo l’acqua più o meno bolle. Lui piglia le pentole che gli servono, riscalda il sugo che ha preparato nel pomeriggio. Tira fuori il pane che ha cucinato in giornata. Apparecchia la tavola, stappa la bottiglia che ha portato. Versa un po’ di vino nei due bicchieri. Salta la pasta ed urla: è pronto! A quel punto io son fuori dalla doccia. Vestita e sistemata. Mi siedo e comincio a guardare la TV mangiando di cotanto bendiddio e, insultando i suoi preferiti, tesso le lodi dei miei.

Lui a quel punto comincia a farmi notare che il mio frigo è sempre vuoto e che si sente un po’ un pirla a portarmi ogni volta persino il formaggio da grattugiare. io gli rispondo di stare zitto che c’è Morgan che litiga con la Ventura e non posso perdermi il passaggio.

Poi alla prima pausa lui si svacca sul mio divano ed io vado un bagno a fumarmi una sigaretta che quello non sopporta il fumo. Alla seconda pausa io son già stufa di dovermene andare in bagno a fumare e così comincio a chiedergli se non sia stanco che magari vuole andare a casa, che non si preoccupi che non mi offendo.

Quando finalmente ha capito prende e se ne va ed io posso continuare a bere il mio vino ed a fumarmi la mia siga da beata single.

Ciò che mi è completamente incomprensibile è cosa lo spinga a tornare il lunedì sera successivo…

03/02/09

una perfetta serata perfetta
dello spettacolo di Mauro e Guido

prima di tutto devo dire che io non son brava a recensire gli spettacoli, o i film, o i libri. Mi par di scrivere sempre delle gran banalità. Però quando mi capita di assistere ad uno spettacolo coi fiocchi tenuto da almeno una persona su due che conosco mi pare brutto non scrivere niente. Non commentare. Non far sapere, ai protagonisti, quanto tutto mi sia stato gradito. Ed allora ci provo pregando i diretti interessati di perdonare la banalità di quel che segue.

Sabato sera, lo sanno anche i sassi ormai, ho assistito allo spettacolo di Mauro Gasparini e Guido Catalano.

Mauro l’avevo già visto a Natale ad un reading e quello che penso è semplice. Trovo che lui sia un grandissimo scrittore. Che abbia una sensibilità rara. Un grande senso poetico ed un infinita attenzione per i sentimenti, per il cuore. Lo si percepisce leggendo i suoi racconti ma, dal vivo, l’emozione centuplica perché è un interprete eccezionale. Se lo ascolti attentamente lui è capace di farti passare dal sorriso al pianto in pochi minuti. È intenso. Tanto intenso. Talmente intenso che più volte ho dovuto asciugare le lacrimucce che mi provocavano la sua poetica ed il suo amore. Faccio fatica a descrivere quello che si prova leggendolo ed, ancor di più, ascoltandolo. Faccio fatica perché son cose private che è difficile spiegare. Perché lui ti racconta e tu intanto voli verso le tue esperienze. E fai dei doppi ragionamenti e ti vedi dentro la sua storia e ti commuovi. Lui è bravo. Enormemente bravo nella scrittura. Un attore incredibile nella recitazione. Io se lui facesse questi spettacoli ogni sabato, ogni sabato li andrei a vedere.

Guido è stata una sorpresa. Avevo già letto le sue poesie e le avevo già distribuite in giro via mail agli amici. Sono ironiche, strambe, sono romantiche e vere così come esilaranti in alcuni passi. Te lo immagini che lui sia un tipo strano perché quello che scrive è incredibilmente diverso da qualsiasi cosa chiunque abbia letto. Ma dal vivo… dal vivo ragazzi…. Quell’uomo è da standing ovation. Quell’uomo dovrebbe essere l’unico ad avere il diritto (oltre a Mauro) di leggersi. Perché lui è pazzesco. Quella sua voce alta e quel suo aspetto strano. Il suo senso estremo di autoironia. Espressione della sua intelligenza. E poi la leggerezza con cui recita. E i temi che tratta. E la simpatia. Ed il riso che ha provocato in tutta la sala. E ti accorgi subito che non ti basta ne legga una, vorresti continuasse tutta la sera. Che io son stata tentata tutto il tempo di gridare bis bis bis. che quello che ascolti è comunque sempre poco. Che tu vorresti che lui si fermasse lì, a casa tua, a recitartele tutte. Guido Catalano è un tipo in grado di sconvolgerti la vita. Riempiendola di paradossi e di fantasia. I suoi libri dovrebbero essere audio-libri ed io lo invito a parlarne alla sua casa editrice.

Ragazzi… io sabato ho assistito ad un evento eccezionale. Due grandi, grandissimi autori che facevano ascoltare ad un pubblico che, mediamente non li conosceva, i loro scritti ed hanno ottenuto l’amore incondizionato del loro pubblico. Un lunghissimo applauso per una serata teatrale che difficilmente io dimenticherò.

E lo so che non ci si crede ma la prima cosa che ho fatto tornata a casa è andare a rileggermeli nei loro siti. E vi assicuro che per quanto il suono delle loro voci fosse ancora chiaro, non sono riuscita ad interpretarli, nella mia testa, con la grandezza con cui l’avevan fatto loro pochi minuti prima.

Ve lo dico che mi mancano già e giuro che vorrei essere Lorenzo de’ Medici , così li inviterei alla mia corte e me li ascolterei tutte le volte che ho voglia: SEMPRE potrebbe darvi un idea!

02/02/09

a john...

Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
Nazim Hikmet

Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse come la mia ombra
mi stava accanto anche nel buio
non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi
quando si dorme si perdono le mani e i piedi
io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno

durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse fame o sete o desiderio
del fresco nell'afa o del caldo nel gelo
era qualcosa che non può giungere a sazietà
non era gioia o tristezza non era legata
alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi
era in me e fuori di me.

durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia.