Una delle più grandi delusioni sentimentali della mia vita ce l’ho avuta a 22 anni. Son stata con lui per un anno e lo amavo alla follia. Anche lui mi amava, aveva per me attenzioni continue, era bellissimo, attento e sensibile, mai presuntuoso, molto divertente e piacevole. Mi guardava… oddio mi guardava in un modo che non ho più ritrovato in nessuno. Amore. Puro. Completo. Aveva un modo di guardarmi che ancora me lo sogno di notte.
Negli ultimi mesi per problemi economici si era trasferito a casa dei miei, che lo adoravano. Poi non ce la faceva più a vivere in quella maniera. Una laurea in economia e commercio per trovarsi a sbarcare il lunario a Padova non aveva senso e così se n’è tornato a casa sua, a Boston. Nel suo viaggio di ritorno negli Stati Uniti ero con lui. E l’uomo che conobbi in quei giorni americani mi fu completamente sconosciuto. Finché vivevamo in Italia prendeva come un affronto personale ogni volta che per qualsiasi ragione plausibile (tipo che i miei erano nell’altra stanza) io non volessi fare l’amore con lui. Nei giorni che ho vissuto in America non solo non mi si è neanche mai avvicinato ma pareva che ogni cosa che dicessi o facessi fosse sbagliata, stupida. Dovevo fermarmi tre mesi ma dopo 15 giorni chiamai la compagnia aerea chiedendo, riuscendoci, di anticipare il volo quanto prima. Lui non c’era mai ed io passavo le mie giornate, da sola, in casa ad attenderlo. Sentendomi poi rifiutata come donna e come persona. Dopo due settimane di disperazione sapere di avere l’aereo prenotato per il giorno successivo fu l’unico momento di gioia di quei giorni.
Quando fu il momento di partire ero nel vialetto di casa sua e stavo andando verso la macchina, camminavo frettolosa e lui era dietro di me con la valigia. Da dietro mi prese la mano e mi voltò a se. Ricordo che l’ho guardato triste chiedendogli per favore di sbrigarsi che non volevo perdere l’autobus per l’aeroporto. E come se fosse ieri, ricordo lui, il suo viso, le sue parole, con le lacrime agli occhi mi chiese se volevo sposarlo. Se avessi voluto tornare, a dicembre, per diventare sua moglie.
Io gli domandai se fosse sicuro. Se era veramente me che voleva dopo il modo orribile in cui eravamo stati. E per tutta risposta lui me lo richiese, di sposarlo. Ed io gli dissi di si.
Gli lasciai poi tutto il mio denaro. Avevo un sacco di contanti. Avrebbero dovuto servire per tre mesi perciò non aveva senso portarli indietro quando poteva usarli lui per sistemarsi ed a noi per cominciare.
Poi mi accompagnò all’autobus. Salii. E cominciai a piangere. Lui prese l’auto e cominciò a seguirmi. Ed ad ogni fermata era davanti alla porta, che mi guardava e mi diceva che ci saremmo rivisti a dicembre, dopo 3 mesi, che mi amava. Che mi amava, che mi amava.
Io poi ho preso un aereo di sei ore fino a Londra. Li ho aspettato di prendere quello per Milano e poi sono arrivata a Milano alle 9 si sera e lì ho atteso fino a mezzanotte un treno che mi portasse a Padova ed era un regionale e ci son volute 4 ore per tornare a casa. e poi lì ho preso un taxi e sono arrivata a casa e mia madre si è svegliata ed io le ho detto che partivo, che a dicembre io andavo per vivere con lui. E tutte quelle ore e tutta quella strada io l’ho fatta piangendo perché mi struggevo per lui, perché lo amavo, perché mi mancava, perché avrei dovuto aspettare tre mesi per rivederlo, perché ero pentita di essere partita perché tutto.
Io poi, per due mesi gli ho scritto una lettera al giorno.
Lui, beh lui non si è fatto più sentire.
L’ho chiamato io chiedendogli che stava succedendo. La sua risposta fu: siamo troppo diversi, io sono americano, tu sei italiana. Questa fu la risposta. Questa fu la motivazione. Poi, se c’è qualcuno che è in grado di spiegarmela perché son passati 18 anni ed io ancora non l’ho capita.
Periodicamente l’ho cercato su internet così, per rivederlo, per scoprire se era cambiato, se aveva una famiglia, se era felice. Per dieci anni l’ho cercato. E l’altro giorno l’ho trovato, su facebook. Gli ho chiesto l’amicizia. Non mi ha risposto. Eppure, oggi, io vorrei solo vedere come si è ridotto. Perché io sono meglio di allora e mi farebbe tanto piacere scoprire che lui invece è diventato anche esternamente il mostro che era.