Devastante e bellissimo. Molto difficile da leggere. È un lungo monologo senza pause. Senza capitoli. Senza paragrafi. La scrittura poco moderna lo rende ancora più ostico. E richiede una attenzione totale. Eppure. Eppure, come ho detto, è un capolavoro. Uno scritto intensissimo. Sulla disfatta personale. Sull’annientamento di fronte alla perfezione. Due amici cambieranno completamente la loro vita dopo l’incontro con Glen Gould e l’immensità del suo genio. Uno di loro passerà il resto della sua esistenza vinto da una “malattia” che lo porterà a dedicare i suoi scritti, le sue parole, il suo totale interesse alla vita del pianista. Il secondo, il soccombente, il vero protagonista, ne verrà completamente sopraffatto. Un libro sulla caduta. Sulla resa. Come ho detto: devastante e bellissimo.
* desidero ringraziare Manu, devo a lei se tutto questo è stato possibile :-)
6 commenti:
e se non è vicinanza questa... guarda un po' sul mio blog, quasi nello stesso momento! :-)
@MANU:
aaaah!!! meraviglia meraviglia meraviglia! il tuo post però è ANNI LUCE avanti. lo adoro! :D
Lo ammetto: l'ho già approcciato in libreria un paio di volte questo volume, ma le rapide occhiate in piedi tra uno scaffale e l'altro non hanno ancora fatto scoccare la scintilla. Dopo il tuo post ci sono vicinissimo... credo sia solo questione di tempo :)
C'è un nuovo blog. Magari ti piace, magari no. Cam tu sii.
C'è un nuovo blog. Magari ti piace, magari no. Cam tu sii.
@anecoico:
l'ho scritto e lo ribadisco: il libro è arduo. Ma vale ogni minuto speso a leggerlo.
@scritti:
grazie della segnalazione.
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