02/05/11

post molto lungo ma abbastanza spiritoso e comunque interessante e dopo che lo avrete letto sarete sicuramente meno ignoranti nel senso che ignorerete meno, mica per offendere

uno dei vantaggi (l'unico in effetti) di avere un fidanzato che abita lontano è quello di vivere i nostri weekend come vacanze, il che significa, più o meno, trattare le nostre città da turisti, visitandone i luoghi come se non li avessimo mai visti (nel caso specifico della mia ignoranza capresca è spesso così a prescindere).
sabato mattina per esempio abbiamo preso parte ad un tour guidato (beissimo) del Bo, la parte antica dell'università di Padova. a parte che l'università di Padova è un'istituzione di cui noi padovani dovremmo andare veramente ma veramente fieri, comunque a parte questo, graziati da un tempo stupendo devo dire che l'università appariva, se possibile, ancora più bella.
intanto ciò piacere di dire una cosa, la prima cosa che voglio dire è che Padova è la terza università (per fondazione) del mondo. prima c'è stata Bologna fondata nel millecentoefischia, poi c'è stata Parigi fondata anche lei su per giù in quelle date lì, e poi c'è Padova fondata nel 1222 che è una data che adesso non me la scorderò mai più. in realtà avrei dovuto dire che era la terza università per fondazione del mondo "occidentale" perché dicheno che ce ne sia stata una, in Cina, fondata ben prima di quella Bolognese ma siccome carta canta e villan dorme, finché non sono in grado di provarlo prendano e portino a casa.
in ogni caso: Padova 1 - Roma 0 prendano e portino a casa anche loro. tiè.
l'altra cosa che c'ho piacere di dire è che la sede dell'università, alla sua fondazione, non era dov'è adesso. adesso è in un edificio chiamato Bo, prima non me lo ricordo dove ha detto che era. il Bo si chiama così perché in effetti prima di diventare sede universitaria era una trattoria / locanda e si chiamava al Hospitium Bovis, o come dicevan tutti "al bo" (non è vero questo l'ho inventato io adesso) e il nome è rimasto quello e non solo, pure lo stemma dell'università di Padova, riporta un bue. e a me, sapere questa cosa qui m'ha fatto un piacere grande. che già nel millequattrocentoeffischia la gente chiamava quel posto col nome che quel posto aveva prima è un po' come adesso quando io dico, ci troviamo al tribunale vecchio, che il tribunale, dove io dico tribunale vecchio, non è più lì da quasi 10 anni ma c'era e per i padovani, quelli più âgées, quella rimarrà sempre la via del tribunale e però bisogna dire tribunale vecchio perché se dici tribunale e basta è chiaro che vai a finire nella via del tribunale attuale e casca tutto questo palco che ho appena costruito.
oi, non devo essere stata molto attenta perché colta dalla curiosità di andare a vedere il bue nello stemma dell'Università sono andata a cercare lo stemma e in effetti del bue non c'è traccia. mi viene da ritornare là e chiederle dove ho sbagliato. oppure se questo particolare della storia vi interessa moltissimo come giustamente dovrebbe essere potete chiedere a Ale che lui ha una memoria della madonna.
ma vado avanti.
tra le cose che abbiamo visitato posso elencare, l'aula magna che è bellissima e imponentissima e tutta ricoperta degli stemmi delle casate degli studenti che facevano parte del senato accademico. questi stemmi, i più piccoli, contornavano uno stemma più grande che era quello del loro professore. stemmi di questo tipo ricoprono praticamente tutte le pareti dell'università pertanto nel milleseicentoeffischia, dato che non c'erano più pareti libere e per non togliere gli stemmi antichi per sostituirli con i nuovi, quest'usanza è stata interrotta. ed è bello sapere che nel milleseicento la gente, de pipol, ci teneva alle sue cosine.
l'aula magna era anche l'aula degli eventi e infatti era lì che Galileo Galilei teneva le sue lezioni. fuori dall'ingresso c'è ancora la sua cattedra datata millecinquecentoeffischia. le teneva in aula magna perché aveva bisogno di spazio. per contratto infatti doveva svolgere solo 61 mezz'ore di lezione l'anno. queste occasioni erano perciò così rare e prestigiose che tutto il mondo accademico dell'epoca voleva assistervi e serviva spazio. praticamente Galileo Galilei iz de old Mick Jagger.
un'altra cosa che abbiamo visto è l'aula dove discutono le tesi di laurea gli studenti di medicina e di ingegneria. a Padova oggi ci sono oltre sessantamila studenti. sarebbe impossibile laurearli tutti in quella stanza perciò, visto che la sala si trova all'ingresso del Teatro Anatomico, prodigio dell'ingegneria, quelle sono le sole due facoltà che hanno il diritto di utilizzarla. urge la spiega della sala. un po' di teschi in giro. un po' di corpi morti disegnati. un tavolo enorme ed elegantissimo fatto a ferro di cavallo tutto attorniato, sul lato esterno, da poltrone in pelle di nobile, morbida e ricca fattura. al centro del ferro di cavallo una sediolina minuscola dall'aria scomodissima e pericolante con, di fronte, un tavolino altrettanto minuscolo e pericolante. insomma, il laureando attorniato dal sapere che non deve sentirsi in alcun disagio né difficoltà durante la sua discussione. giusto per rendere le cose più facili. bravi.
la penultima cosa che abbiamo visto è stato il Teatro Anatomico. pare essere il Teatro Anatomico più grande del mondo e non lo dico io lo dice wikipedia. non è possibile però visitarlo dall'alto dato che i legni di cui è composto sono del cinquecento. dal punto di vista del cadavere (cioè il nostro) la sala è bellissima ma il teatro sembra minuscolo, bisogna dirlo. comunque quello che abbiamo capito è che nel millecinquecento i padovani erano piccolissimi, quandomeno i cadaveri.
l'ultima cosa che abbiamo visto è una statua in onore della prima donna laureata al mondo nel 1678 che è Elena Lucrezia Cornaro Piscopia e non, come ha detto Ale, Rita Levi Montalcini.

6 commenti:

Arcureo ha detto...

Si sarà confuso per l'età, che è più o meno la stessa! ;-) ^___^

serena gandhi ha detto...

tutto esatto, ben spiegato e divertente, TRANNE quella cosa del padova 1 roma 0. in realtà l'università di roma doveva essere fondata nel 1007 ma, data la proverbiale lentezza e paciosità dei romani, fu inaugurata molti secoli dopo.

john ha detto...

Però Rita Levi Montalcini è il premio Nobel vivente più anziano.
(In qualcosa tuo moroso ci ha preso)

Anonimo ha detto...

@arcureo:
esattamente lo stesso percorso mentale del tuo omonimo :D

@ale: non importa chi comincia prima, importa chi finisce per terzo! tiè :)

(sidgi)

Chica ha detto...

ma vuoi mettere??? "LA SAPIENZA" con "università de boh??" (il carattere più piccino non l'ho trovato..;)
E'tutta 'n'antra fava!!

luna_storta ha detto...

Complimenti! Mi piace il tuo modo di scrivere..davvero divertente!