A Parigi ho scoperto il Louvre. Ho scoperto cose talmente belle che adesso il Louvre, che io avevo sempre un po' snobbato, mi pare il museo più bello.
Con l'idea che avevo di far vedere a mia sorella tutto il possibile sapendo bene che nulla sarebbe stato approfondito e che lei, normalmente, dovrà tornare e ritornare ancora per gustare veramente, con calma e con il giusto spirito tutte le meraviglie della città, ecco, con questa idea io contavo di non spendere, al Louvre, più di un'ora. M'ero immaginata di entrare, dare uno sguardo ai "famosi e imperdibili" e via, di corsa, verso altre epoche e altri colori.
Questa idea di "corsa" si è trasformata invece in una passeggiata lenta e tranquilla dopo esserci prima perse e poi perdutamente innamorate. Nonostante io sia entrata in quel museo, con calma o di fretta, almeno una decina di volte posso dire che questa volta e solo questa sono riuscita a visitare padiglioni, corridoi, stanze che non avevo mai visto e che mi hanno incredibilmente affascinata. Non sono un appassionata di arte antica ma dovrei dire - non ero - perché dopo quella mattina, spesa tutta a farmi abbagliare dai bianchi dei marmi e dai colori dei fregi, l'unica cosa che vorrei, veramente, è avere ancora un po' più di tempo.
La nostra tabella di marcia era strettissima e noi abbiamo semplicemente deciso di ignorarla, camminando e camminando ancora per quelle stanze con la sensazione di poterci passare una vita intera, dentro, con gli occhi che brillavano di piacere e incredulità.
E mentre ero lì che godevo di tutto quel bello mi è capitato di ragionare, come spesso mi succede, su come il mio gusto e le cose che mi piacciono e danno piacere sono cambate in questi anni. Nel mio primo viaggio il D'Orsay mi aveva fatta innamorare, col tempo il mio museo è diventato il Picasso per poi essere soppiantato gioiosamente dal Centre Pompidou. Col Louvre avevo sempre intrattenuto rapporti tiepidi e distanti. Dopo questo viaggio mi accorgo che pur continuando a amare profondamente l'arte moderna che racconta molto il mio gusto e la mia personalità, forse oggi comincio a apprezzare il Louvre perché mi trasmette una bella idea di calma e pulizia, di eleganza e semplicità che mi piace pensare cominci a appartenermi. Soprattutto l'idea del reperto archeologico, ecco quella sento proprio che mi appartiene benissimo.
7 commenti:
anche per me al primo viaggio era stato il D'Orsay...
Il D'Orsay l'ho amato tanto ed è in effetti un museo meraviglioso ma poi cambiano anche i gusti e va benissimo così no?
Ci sono andato la prima volta a diciott'anni, manco c'era la piramide ancora. Entrai la mattina e uscii alla chiusura: mi perdevo in continuazione perché la segnaletica non era un granché, però dopo un po' di girare a vuoto mi trovavo sulla scala della Nike di Samotracia. E insomma, non era mica male perdersi per poi ritrovarsi davanti a quella signora lì.
mi fate sempre sentire anziana perchè io la prima volta (le prime volte) che sono andata a parigi il musée d'orsay manco esisteva e gli impressionisti si andavano a vederli al Jeu de paume. Non dico altro
ma cosa credi, quando ci andai io non solo si andava al Jeu de paume, ma delle Halles avevano finito solo il primo pezzo e c'erano ancora tutte le macerie delle demolizioni intorno e Place de la Bastille era un posto un po' fuori mano pieno di negozi etnici che la nuova Opéra se la doveva ancora sognare. siamo da gerontocomio...
@winckelmann, chiara: accidenti! Vi invidio tantissimo
(SID)
winkelmann o è più anziano di me oppure è andato a parigi da più giovane ;-)
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