24/12/10

lo spirito natalizio che mi contraddistingue

questa mattina son stata in centro per prendere gli ultimi penserini per gli affetti più cari e sincieri. poi siccome non è che di affetti cari e sincieri ne abbia poi tantissimi non ho avuto molto da fare. mi son comprata una guida di Parigi e ho risolto! 

10/12/10

un noto attore e la mia amica figa

la mia amica figa, non faccio nomi per questioni di praivasi, una sera è andata a uno spettacolo teatrale di un attore molto fico che io amo moltissimo e lui era molto fico anche in quell'occasione lì e molto alla mano e molto ripieno di sciarm e elegans e così è stato mezz'ora a parlare con la mia amica figa.

proprio non le si sganciava di dosso alla mia amica figa, mi spiace non posso farvi il nome, è la praivasi, tanto che, a un certo punto, si è proprio allontanata lei così gli faceva firmare gli autografi, parlare con le altre persone queste cose qui che le donne fighe, educate e di cui proteggiamo l'anonimato lasciano fare agli attori fighi e alla mano che stanno con loro a parlare per delle mezz'ore. 

poi, dopo un po', le si avvicina una tipina bionda e questa tipina biondina le dice, alla mia amica figa: io sono la di-lui segretaria. ello vorrebbe il tuo numero di telefono. ce lo dai, a lui, il tuo numero di telefono? 

d'improvviso, per la mia amica figa, tutta quell'elegans dell'attore non gli pare proprio tanta che mandare la di-se segretaria non è un gesto compreso nell'elenco delle cose da fare se vuoi sembrare sciarmant. e così le ha dato il numero sbagliato.

domenica sera c'è di nuovo uno spettacolo dell'attore figo che io amo moltissimo e così ho detto, alla mia amica figa: senti, amica figa, vedi di memorizzare bene il mio numero eh!

...

(dai amore... se fa' per scherzà! tanto lo sai che la Elena cià una memoria merdifera) 

09/12/10

cose che si possono fare alla mie spalle col mio consenso quando sono sbausciata dall'influenza

entrare in casa mia con le chiavi che io, nella mia ingenuità di tenera pastorella, ti ho donato per quando io mi chiudo fuori di casa. 

con la scusa di farmi una minestrina calda per sollevare il mio dolore di donna malata sbausciata chiedermi il mio computer perché così intanto passi il tempo mentre il brodo, di dado, si fa. 

entrare in camera da letto col computer in mano e pronunciare tante volte la frase "eeeeh, io, a Parigi, io, non ci sono mai stata, io.".

nel frattempo io biascico le parole di stupore tipiche di una donna malata sbausciata nel letto, parole di stupore che suonano, più o meno come "ma coscia scentra Parisci adescio?" 

cominciare così, casualmente, a guardare i siti di compagnie aeree così tanto per fare e trovare un viaggio very low cost ma che parte da Venezia Marco Polo e arriva a Parigi Charles De Gaulle così non ti devi neanche sorbire un'ora e mezzo di autobus che a me, nella vita, un culo così non mi è mai capitato capita a te così per caso neanche avessi cercato per mesi e poi avessi trovato l'occasione giusto in tempo per fiondarti a casa mia (con le mie chiavi che mi hai carpito con l'inganno) quando sono sbausciata nel letto donna malata veramente. 

questo è il mio momento di replicare a tutta questa violenza psicologica in un momento di sbausciamento e prostrazione fisica e io riesco a farlo con onore pronunciando parole sconosciute che suonano più o meno come "mi dai la minesctrina per favore? con le sctelline? eh?" 

dopo di questo ricordo solo l'odiosa frase "ciai mica una carta di credito sottomano per caso?" e soprattutto l'odiosa risposta "sci? scellò!" 

e poi, prima dell'oblio, solo clicchete clicchete clicchete clicchete....